FISCO

Affitti brevi, per le piattaforme obbligo invio dati all’Agenzia delle Entrate

Il decreto legislativo approvato in Cdm attua la “Dac 7” e prevede l’obbligo di verificare e comunicare al fisco le informazioni sui proprietari degli immobili, che verranno automaticamente condivise tra gli Stati membri

Pubblicato il 24 Feb 2023

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Tra gli schemi di decreti legislativi approvati dal Consiglio dei ministri c’è anche quello – proposto dal ministero dell’Economia e delle Finanze – che riguarda l’attuazione della direttiva Ue 2021/514 del marzo 2021, la cosiddetta “Dac 7”, che modifica la direttiva 2011/16/UE sulla cooperazione amministrativa nel settore fiscale.

La direttiva Dac 7

La direttiva prevede l’obbligo per le piattaforme online, con particolare riferimento a quelle che operano nel campo degli affitti brevi, di comunicare i dati che riguardano i proprietari degli immobili, dai movimenti finanziari al totale dei giorni di affitto durante l’anno, degli immobili di proprietà. Informazioni che saranno così oggetto di scambio automatico tra gli stati membri.

Obiettivo: combattere elusione ed evasione fiscale

L’obiettivo della direttiva è di allargare la cooperazione amministrativa fiscale tra gli Stati UE anche al settore dell’economia digitale, estendendo l’obbligo della comunicazione di dati in materia fiscale anche alle transazioni di beni e servizi che vengono offerti attraverso le piattaforme digitali. Uno strumento, in pratica, per contrastare le forme di evasione e di elusione fiscale.

Gli obblighi per le piattaforme

Le piattaforme online avranno quindi l’obbligo di raccogliere e verificare le informazioni necessarie sui venditori presenti sulla piattaforma. A questo scopo la direttiva prevede per i gestori delle piattaforme digitali l’obbligo di comunicare con cadenza periodica all’amministrazione fiscale degli altri Stati i corrispettivi percepiti dei venditori attivi sui loro portali.

Non soltanto affitti brevi

La norma non riguarda soltanto i servizi di affitti brevi, ma è rivolta, oltre che alla locazione degli immobili, anche i proventi che derivano in generale da operazioni di vendita di beni e di servizi personali, di noleggio di qualsiasi mezzo di trasporto.

I dettagli della misura

Tra i dati che le piattaforme dovranno raccogliere e comunicare al fisco ci sono il nome e cognome, l’indirizzo principale, il numero di identificazione fiscale rilasciato al venditore dal Paese in cui è registrato o – per le aziende – la ragione sociale, l’indirizzo principale, il numero di identificazione fiscale con l’indicazione dello Stato membro di rilascio. Sarà inoltre da indicare il numero dell’eventuale partita Iva e da comunicare la presenza di una stabile organizzazione in Italia – o in un altro dei Paesi membri – attraverso il quale si svolgono le attività in Italia.

I termini per le comunicazioni

I gestori delle piattaforme saranno tenuti a comunicare le informazioni entro il 31 gennaio dell’anno successivo a quello a cui si riferiscono i dati. Quanto alle sanzioni, ogni mancata comunicazione comporterà una multa tra i 3mila e i 31.500 euro.

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