I componenti degli organi di indirizzo politico dello Stato e degli enti locali, così come i dirigenti della pubblica amministrazione saranno obbligati a pubblicare la loro situazione patrimoniale, altrimenti potranno incorrere in sanzioni che vanno dai 500 ai 10.000 euro. È quanto prevede il decreto Trasparenza (decreto legislativo, il numero 33/2013) in vigore da qualche giorno, illustrato oggi dal ministro per la Pubblica amministrazione, Filippo Patroni Griffi.
La mancata o incompleta comunicazione delle informazioni e dei dati concernenti “la situazione patrimoniale complessiva del titolare dell’incarico al momento dell’assunzione in carica – si legge nel testo – la titolarità di imprese, le partecipazioni azionarie proprie, del coniuge e dei parenti entro il secondo grado, nonchè tutti i compensi cui da diritto l’assunzione della carica, dà luogo a una sanzione amministrativa pecuniaria da 500 a 10.000 euro a carico del responsabile della mancata comunicazione e il relativo provvedimento è pubblicato sul sito internet dell’amministrazione o organismo interessato”.
Inoltre, viene introdotto l’obbligo di pubblicare la rendicontazione delle spese dei gruppi consiliari di regioni ed enti locali altrimenti è previsto “un taglio del 50% dei contributi al gruppo politico e l’obbligo di pubblicità ai cittadini”, ha sottolineato Patroni Griffi.
Già in vigore, ha inoltre ricordato Patroni Griffi, “l’obbligo di pubblicità dei tempi medi di pagamento della Pa”. Uno degli strumenti di monitoraggio già attivi, invece, è stato infine ricordato, è la “Bussola della trasparenza” che in tempo reale “consente di effettuare un’analisi a tappeto” di tipo quantitativo.