Dopo settimane di silenzio per la prima volta Cdp interviene sul tema della rete nazionale e sull’attesa controfferta a quella presentata da Kkr a Tim la cui deadline è stata prorogata al 24 marzo a seguito della richiesta di più tempo da parte del Governo.
A margine dell’inaugurazione della mostra “Costruire il futuro”, organizzata da Webuild, alla Triennale di Milano, l’amministratore delegato di Cdp Equity Francesco Mele ha risposto alle domande dei giornalisti sul dossier chiarendo che il lavoro di Cdp è legato a stretto filo con quello della politica e degli altri stakeholder in partita: “Non dipende solo da noi. Stiamo lavorando e bisogna allineare tutti gli interessi in gioco”, ha detto Mele confermando dunque che Cdp ha sul tavolo una controfferta e aggiungendo che “bisogna chiarire anche aspetti tecnici che hanno implicazioni industriali, legali e competitive che devono essere valutate con attenzione”. “Valuteremo e faremo il possibile, non è un lavoro facile. C’è un interesse Paese nel creare una rete efficiente e un disegno politico che punta a una rete nazionale a controllo pubblico che si può fare in molti modi e non necessariamente con noi. Siamo un investitore in infrastrutture e quindi abbiamo una buona esperienza e pensiamo di poter contribuire al progetto”.
Offerta congiunta Cdp-Kkr?
Nei giorni scorsi sono circolate indiscrezioni secondo cui Cdp potrebbe presentare un’offerta congiunta con Kkr: “Noi abbiamo rapporti con tutti. A noi piace lavorare con altri investitori, quindi anche con Kkr. Per noi lavorare con altri investitori è un elemento che ci permette di fare più cose e quindi non abbiamo la presunzione di lavorare da soli. Siamo aperti”, ha detto Mele.
Il Governo va avanti, al tavolo anche Vivendi
Al question time alla Camera sul dossier della rete nazionale ieri il ministro per le Imprese e made in Italy Adolfo Urso ha ribadito che “Il Governo sta seguendo con massimo interesse gli sviluppi, fermo restando l’autonomia di Tim”. Riguardo a Vivendi – azionista numero uno della telco – Urso ha dichiarato che “la società e nella persona anche dell’Ad Arnaud de Puyfontaine, sta lavorando al tavolo che abbiamo realizzato con altri attori istituzionali” in un “clima di piena collaborazione che credo possa aiutarci sia nel trovare una conclusione positiva in questa sfida sia a incrementare e incentivare gli investimenti nel nostro paese”.
Kkr rilancerà sull’offerta da 20 miliardi?
Tim nei giorni scorsi ha giudicato non del tutto soddisfacente l’offerta presentata dal fondo americano Kkr che si aggira sui 20 miliardi più 7 di investimenti in nuove reti. E stando a indiscrezioni l’azionista numero uno Vivendi non sarebbe disposto a chiudere sotto i 25 miliardi. Il Governo ha chiesto una proroga concessa fino al 24 marzo.