Far diventare la Rete Nazionale Acceleratori di Cdp una “fabbrica d’innovazione”, che sia in grado a regime di accelerare 200 startup ogni anno. E’ questo l’obiettivo del network a cui Cdp Venture Capital Sgr ha dato vita insieme ad altri 180 tra co-investitori, partner e operatori nazionali e internazionali, e che arriverà a contare entro la fine del 2023 su 20 acceleratori (oggi sono 18), ognuno dei quali sarà chiamato a sviluppare 10 progetti ogni anno. A spiegare la strategia è Francesca Bria (nella foto), presidente di Cdp Venture Capital, nel suo intervento a “One Inspiring connections” di Milano, evento dedicato alla Rete Nazionale Acceleratori Cdp e all’obiettivo di promuovere e sostenere la crescita di un nuovo vivaio di startup specializzate nei mercati a maggiore potenziale di sviluppo.
La strategia di Cdp Venture Capital punta nel concreto a favorire la nascita di una rete integrata di acceleratori specializzati nei mercati della mobilità, dell’industria 4.0, dello sport, dell’aerospazio, del turismo, della bioeconomia, della salute digitale, dell’edutech, del welfare, del food e l’agritech, della sostenibilità ambientale, del proptech, dell’Internet of Things e 5G, del fintech e insurtech, della silver economy e della cybersicurezza.
Strategie per obiettivi ambiziosi
“Selezioniamo le startup in base alle tecnologie strategiche e alle esigenze del territorio”, prosegue Bria illustrando gli obiettivi dell’iniziativa, aggiungendo che si tratta di “un’azione strategica alla quale abbiamo creduto fin dall’inizio, ponendoci obiettivi ambiziosi”.
Ogni acceleratore che fa parte della rete nazionale, spiega Enrico Resmini, Ad di Cdp Venture Capital, “è costruito con un modello che prevede la sinergia fra le best practices degli operatori nazionali e internazionali, che hanno esperienza di accelerazione di startup, di partner territoriali che conoscono il contesto locale in cui si inseriscono i programmi e delle corporate, che fanno da sponsor o investitori sviluppando collaborazioni virtuose di reciproca contaminazione”.
Raccolti finora 135 milioni di euro di finanziamenti
Grazie alla rete Nazionale acceleratori – si legge in una nota di Cdp – è stato possibile mettere a punto programmi che hanno aggregato un intero ecosistema di partner, fra fondazioni bancarie, istituzioni, aziende e operatori del venture capital e, sulle oltre 3mila candidature ricevute, accelerato nei primi due anni e mezzo di attività 200 startup italiane o internazionali che intendano aprire una sede in Italia.
Quanto alle risorse raccolte grazie all’iniziativa, parliamo di un valore complessivo di oltre 135 milioni di euro: “in parte indirizzate a ticket diretti in nuove startup in fase pre-seed e seed selezionate dai programmi e potenziali follow-on per le più promettenti – spiega Cdp – e in parte destinate a percorsi di accelerazione volti alla validazione della proposta commerciale e alla strutturazione del modello di business, per stimolarne la crescita e l’accesso al mercato”. Della cifra complessiva di 135 milioni Cdp quelli deliberati direttamente da Cdp sono 85, mentre gli altri 50 sono stati raccolti sul mercato grazie a co-investimenti e partnership
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