Facilitare le diagnosi energetiche nelle pmi, mappare i consumi, individuare gli interventi di efficientamento più opportuni per i diversi contesti produttivi. Sono questi gli obiettivi di Atenea4Sme, tool informatico sviluppato da Enea in collaborazione con la Scuola di ingegneria dell’Università della Basilicata, che punta a spingere strategie di efficienza energetica nel comparto produttivo italiano.
Le funzioni di Atenea4Sme
L’applicazione, ideata all’interno del Piano di sensibilizzazione per le Pmi realizzato di concerto con il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, è a disposizione di tutte le imprese interessate in modalità open source attraverso il portale Enea Audit 102 e rappresenta un ulteriore strumento di promozione degli audit energetici nelle piccole e medie imprese, insieme alle linee guida per la redazione delle diagnosi energetiche, già elaborate nell’ambito del Progetto Horizon Leap4Sme coordinato da Enea.
“Il tool, progettato in ambiente Excel – spiega Marcello Salvio, responsabile del Laboratorio Enea di Efficienza energetica settori economici – è un importante strumento di valutazione del grado di efficienza energetica e aiuta le piccole e medie imprese ad avere una maggiore consapevolezza dell’uso dell’energia nei diversi cicli produttivi”.
Come funziona la nuova applicazione
Enea e Università della Basilicata hanno definito assieme la struttura, le funzionalità e le specifiche input-output del tool, che riesce a valutare i consumi energetici dell’azienda attraverso l’analisi degli indici di prestazione energetica delle varie attività.
Grazie anche a un questionario compilato dall’utente finale, lo strumento consente di individuare gli interventi di efficientamento energetico più vantaggiosi, evidenziandone il costo/efficacia. Contestualmente, permette di elaborare un’analisi economica degli interventi pianificati e consigliati, focalizzando l’attenzione anche sugli aspetti ambientali della diagnosi e sui consumi idrici correlati alle attività oggetto di diagnosi.
L’applicativo genera infine un report di tutta l’analisi effettuata, offrendo uno strumento descrittivo della situazione energetica e ambientale generale dell’impresa.
Le barriere alla diffusione dell’efficienza energetica
“La scarsa conoscenza e l’assenza di strumenti utili alla realizzazione delle diagnosi energetiche nell’ambito delle pmi sono tra i maggiori ostacoli alla diffusione dell’efficienza energetica nel comparto produttivo italiano: dall’industria, al terziario fino trasporti – commenta ancora Salvio -. Le barriere sono di varia natura. Ad esempio, vi sono problematiche economico-finanziarie, perché spesso le pmi non dispongono delle risorse sufficienti per investire in efficienza energetica né hanno un facile accesso al credito”.
Un altro aspetto rilevante, secondo Salvio, è “la mancanza di competenze sul tema, dovuta generalmente a una scarsa professionalizzazione del personale tecnico, attento più agli aspetti produttivi e di processo che all’ambito energetico. Infine, pesa l’ancora scarsa conoscenza degli strumenti utili a favorire la realizzazione di audit energetici e l’implementazione degli interventi individuati dagli stessi”.