Italiani popolo di giocatori: e non è solo il Superenalotto con i
suoi favolosi jackpot a entusiasmarci. Esiste un crescente piccolo
esercito di appassionati di poker, giochi di abilità e scommesse
su Internet (oltre 1,2 milioni di giocatori online nel 2008 che
diventeranno 2 milioni quest’anno): molti giocano puntando denaro
e le vincite non sono rare. “Il mercato del gioco è una delle
industrie italiane più importanti e il segmento online è il più
dinamico: il giro d’affari complessivo è di 48 miliardi di euro
(pari al 2,7% del pil), ma l’online gambling ha raccolto nel 2008
giocate pari ad 1,5 miliardi di euro, in crescita del 45% rispetto
all’anno precedente”, afferma Jean-Pierre Fabre Bruot,
Executive director di Ernst & Young, che ha realizzato l’indagine
“Online Gambling: analisi del mercato e degli assetti
competitivi”.
Nei primi sei mesi di quest’anno la crescita è stata del 186%
rispetto al 2008 grazie al lancio dei giochi di abilità o skill
games (sudoku, Mahjong, scacchi, biliardi, poker…), che
rappresentano il 59% delle giocate (180-190 milioni di euro al
mese). “Il decreto Bersani ha permesso di portare alla luce un
mercato già esisteva ma non legale, recuperando in tempi rapidi
una quota rilevante delle giocate non lecite”, sottolinea Fabre
Bruot. “Il gioco, divenuto legale e sicuro, ha attratto una fetta
più ampia della popolazione italiana, che, va ricordato, al 60%
possiede una connessione Internet e ha una forte propensione
all’entertainment online”.
La prova che l’industria è decollata con successo è che
“tutti i player ne risultano avvantaggiati”, sottolinea Fabre
Bruot: lo Stato (anche se il prelievo erariale sugli skill games è
molto basso, il 2,9%), i giocatori (il payout è alto: oltre
l’88% delle giocate si trasformano in vincite, pur se spesso di
piccola entità) e gli operatori: “Il profitto non è enorme, ma
il canale Internet è diretto e economico da gestire e si può
guadagnare sui grandi numeri”. I numeri sono dalla parte del
mercato: la raccolta prevista da E&Y per il 2009 da poker, skill
games e scommesse telematiche è di 3,7 miliardi di euro.
Oggi il gioco online rappresenta, dopo l’e-commerce (ed esclusa
la connettività), la maggiore industria italiana della Net
economy, superando la pubblicità online, secondo uno studio
realizzato da Human Highway con dati Agicos. Il poker online, poi,
rappresenta un fenomeno ulteriore, con una raccolta complessiva da
settembre 2008 a agosto 2009 di 1,6 miliardi di euro. E in futuro?
“Le aziende investiranno nella multicanalità (giocheremo su
dispositivi mobili), ma anche nell’ideazione di nuovi modi di
giocare (penso alla relazione tra gioco online e social network) –
dice Giacomo Fusina, Ad di Human Highway -. “Mi
aspetto anche nuovi modelli di business che leghino il gioco online
con forme tradizionali di intrattenimento: il lancio delle
scommesse sportive live potrà saldare l’attività di gioco
online con l’offerta tv degli eventi sportivi”.
Alla multicanalità pensa già Gioco Digitale, primo operatore
italiano del poker online. Il gruppo gestisce anche scommesse
sportive e lotterie istantanee telematiche, ma il poker ha
rappresentato il 94% dei ricavi totali nel primo semestre del 2009.
Nella prima metà di quest’anno ha generato ricavi netti totali
per 20,1 milioni di euro (nel 2008 13,7 milioni) e un ebitda di 9,2
milioni di euro (per l’intero 2008, 1,5 milioni di euro). Una
ghiotta preda che non è passata inosservata per il colosso
austriaco dei giochi online Bwin, che l’ha recentemente
acquisita. La transazione permette a Bwin di diventare numero uno
nel settore del poker online e delle lotterie istantanee
telematiche e uno dei principali operatori nel betting online in
Italia. Obiettivo di Bwin è sviluppare il prodotto poker e
definire strategie per espandersi sui mercati regolati o
d’imminente regolamentazione in Europa. “Il mercato italiano
del gaming online è in grande boom, supportato da una
regolamentazione moderna e proattiva”, dice il co-ceo
Norbert Teufelberger. E l’Italia è “il più
importante mercato dell’Europa continentale”, ribadisce il
co-ceo Manfred Bodner.
E, va ribadito, un’industria di primo livello per la nostra Net
economy capace di innescare un processo virtuoso di sviluppo: “Il
gioco online raggiunge ancora solo il il 5% della popolazione
Internet e il 2% di quella italiana, ma a differenza del commercio
elettronico, che ha iniziato il suo sviluppo in un contesto di
sfiducia e scarsità di soluzioni tecnologiche affidabili, il gioco
online ha la strada spianata”, conclude Fusina di Human Highway.
“Per questo, lo sviluppo del gioco online trainerà settori
rilevanti dell’Internet economy italiana: dall’ecommerce ai
sistemi di pagamento, dalla pubblicità online a forme di
cooperazione tra web player e operatori tradizionali, sia del gioco
che della distribuzione di beni e servizi”.