TV italiana in ritardo nella piena attuazione della normativa che prevede il passaggio alle nuove tecnologie di trasmissione. Uno scenario che mette a rischio lo sviluppo delle TV locali “con gravi danni per il comparto e ricadute in termini occupazionali e di pluralismo informativo”. Per questo serve fissare entro la fine del 2023 la data per il passaggio dell’intero sistema televisivo nazionale (tv nazionali e tv locali) alla tecnologia Dvb-T2/Hevc. È questo l’appello lanciato da Marco Rossignoli, coordinatore di Aeranti-Corallo: “Con lo sviluppo della nuova tecnologia trasmissiva le tv locali saranno stimolate ad effettuare investimenti al riguardo, con conseguenti nuove opportunità per l’utenza”.
Broadcasting, lo scenario tecnologico
Nonostante siano già disponibili soluzioni innovative per un salto di qualità nella produzione e trasmissione TV – e la tecnologia sempre più basata su protocollo IP renda queste soluzioni particolarmente accessibili – “per diffondere contenuti audiovisivi pregiati, in alta definizione, è indispensabile disporre di una capacità trasmissiva adeguata – fa sapere Aeranti-Corallo -. Una capacità che per legge anche le imprese televisive italiane locali dovrebbero avere, ma così ancora non è a causa dei ritardi nella piena attuazione della normativa”.
In particolare, nell’ambito del recente passaggio della banda 700 dalle trasmissioni televisive ai servizi di comunicazione mobile di larga banda, le tv nazionali hanno dovuto dismettere una parte delle proprie reti, mentre la dismissione da parte delle tv locali ha riguardato tutte le relative reti. Conseguentemente le tv locali – continua la nota – possono ora diffondere i propri programmi in spazi frequenziali molto ridotti, eserciti da pochi operatori di rete.
Come funziona la transizione
La transizione è stata attuata sul presupposto dell’adozione del nuovo piano delle frequenze emanato dall’Agcom basato sulla tecnologia Dvb-T2. L’uso di questa tecnologia con le codifiche più avanzate (Hevc), come previsto dalla legge di bilancio 2018, consentirebbe, infatti, alle tv locali di trasmettere programmi con buona qualità tecnica (anche in HD), seppure in spazi trasmissivi più limitati.
Ma a oggi – avverte l’associazione – le trasmissioni stanno ancora avvenendo con l’originaria e ormai obsoleta tecnologia Dvb-T utilizzando la compressione Mpeg-4 in luogo della originaria Mpeg-2. “Tutto ciò – si legge nella nota – se da una parte consente alle tv nazionali (che dispongono, attraverso le rispettive reti, di quantità di capacità trasmissiva adeguata) di trasmettere, comunque, con buoni livelli di qualità tecnica, allo stesso tempo non permette altrettanto alle tv locali, stante la limitatezza degli spazi radioelettrici complessivamente previsti.
Il ritardo nella adozione del Dvb-T2, secondo Aeranti-Corallo, viene giustificato da alcuni operatori nazionali dalla circostanza che una parte rilevante di utenza non sarebbe ancora dotata di ricevitori (tv e/o decoder) idonei alla ricezione Dvb-T2/Hevc.
Le richieste di Aeranti-Corallo
Per questo “Aeranti-Corallo ritiene che debbano essere avviate al più presto le trasmissioni Dvb-T2/Hevc in quanto con le attuali trasmissioni in Dvb-T/Mpeg-4 l’emittenza televisiva locale ha spazi radioelettrici troppo ridotti per poter trasmettere i programmi con adeguata qualità tecnica – fa sapere Rossignoli -. Tale situazione sta causando gravi danni al nostro comparto con evidenti ricadute in termini occupazionali e di pluralismo informativo”.
“Riteniamo – dice Rossignoli – che debba essere fissata al più presto e, comunque entro il corrente anno 2023, la data per il passaggio dell’intero sistema televisivo nazionale (tv nazionali e tv locali) alla tecnologia Dvb-T2/Hevc. Solo in questo modo – ha aggiunto – ci sarà una accelerazione della vendita dei televisori e dei decoder idonei alla ricezione della nuova tecnologia. Occorre, peraltro, rilevare che negli ultimi anni vi è, comunque, già stato un forte sviluppo del mercato delle smart-tv che sono predisposte anche per la ricezione Dvb-T2/Hevc. Con lo sviluppo della nuova tecnologia trasmissiva le tv locali saranno stimolate ad effettuare investimenti al riguardo, con conseguenti nuove opportunità per l’utenza”.