INNOVAZIONE

E-procurement, la Ue lancia la piattaforma per gli acquirenti pubblici

La Public Buyers Community Platform mira a facilitare la cooperazione transfrontaliera e diffondere le buone pratiche. “Appalti pubblici più moderni contribuiscono a creare un’economia più sostenibile e inclusiva”. Consip: al 31 marzo bandite 49 gare per un valore di oltre 15 miliardi

Pubblicato il 20 Apr 2023

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E-procurement transfrontaliero, la Ue accelera e lancia nuova piattaforma comunitaria per collegare gli acquirenti pubblici.

La Public Buyers Community Platform

La Public Buyers Community Platform è progettata per facilitare la cooperazione e la condivisione delle conoscenze tra gli acquirenti pubblici in tutta Europa. Si tratta di uno spazio digitale unico in cui le parti interessate degli appalti pubblici, comprese le autorità pubbliche, l’industria, le Pmi e il mondo accademico, possono scambiare le migliori pratiche, condividere esperienze e discutere le sfide.

L’obiettivo della piattaforma

La piattaforma mira a incoraggiare la collaborazione e costruire una comunità di acquirenti pubblici che si impegnano a migliorare l’efficienza e l’efficacia dei processi di appalto pubblico. “Appalti pubblici efficienti, moderni e ben gestiti possono contribuire a creare un’economia dell’Ue più innovativa, sostenibile e socialmente inclusiva – spiega una nota Ue – Stimola il settore del lavoro, la crescita e gli investimenti e migliora la qualità dei servizi pubblici”.

Il lancio della Public Buyers Community Platform è un passo significativo verso il raggiungimento degli obiettivi della Commissione Europea che punta a promuovere la trasparenza, l’equità e la concorrenza negli appalti pubblici.

E-procurement, i dati Consip

E Consip dà i numeri sulle gare. Al 31 marzo 2023, sono 49 – per un valore di 15,5 miliardi (e un totale di 198 lotti) – le gare realizzate per garantire alle PA contratti di acquisto funzionali anche ai progetti del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e del Piano Nazionale Complementare (Pnc).

Sono tutte iniziative che recepiscono nella documentazione di gara o nella fase post gara i requisiti Dnsh (Do No Significant Harm – in materia di impatto ambientale) e quelli previsti dall’art.47 del DL 77/2021 (tutela della parità di genere), rendendo i contratti utilizzabili anche per gli acquisti finanziati dai fondi Pnrr/Pnc.

I settori

Per quanto riguarda i settori, la maggior parte delle iniziative di gara (32 su 49 totali) si concentra nel settore Ict (tra queste servizi per l’adozione del cloud, per la sanità digitale, ma anche hardware e software), 13 sono realizzate in ambito Sanità (per il rinnovo del parco apparecchiature di diagnostica installato nelle strutture sanitarie pubbliche), 4 riguardano il settore Mobility (autobus e veicoli a basso impatto ambientale).

A seguito di queste gare, sono già stati attivati 38 contratti per un valore di 13,3 miliardi pari a 144 lotti. Il valore residuo dei contratti attualmente disponibile è di oltre 7,8 miliardi (pari al 58% del valore dei contratti attivati).

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