G7 HIROSHIMA

Chip, assist dell’Italia al Giappone per la filiera ricerca-industria

Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante l’incontro con il primo ministro nipponico Fumio Kishida ha annunciato di voler rafforzare la cooperazione. Determinante il ruolo dell’Occidente nelle catene di produzione. Intanto il colosso americano Micron Technology annuncia un investimento da 3,6 miliardi di dollari per avviare la produzione di chip Dram nel Paese

Pubblicato il 19 Mag 2023

L’Italia è pronta a collaborare con il Giappone negli ambiti della ricerca e della produzione nel settore dei semiconduttori. Lo ha riferito, in occasione del G7 di Hiroshima, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni nell’incontro con il primo ministro giapponese Fumio Kishida, che a sua volta ha evidenziato l’importanza della cooperazione con Italia sulla Difesa.

La premier ha affermato di condividere l’impostazione di Kishida del G7 e ha sottolineato che l’Occidente deve riprendere il controllo delle catene di produzione. Il presidente del Consiglio ha inoltre richiamato l’attenzione sulla transizione energetica: non bisogna creare nuove dipendenze strategiche.

La partnership tra Italia e Giappone

“Sono molto contenta della concretezza con la quale abbiamo dato seguito agli impegni assunti quando a gennaio a Roma abbiamo elevato i nostri rapporti a partenariato strategico. Abbiamo concluso l’accordo sulla cooperazione scientifica e tecnologica, e l’accordo sulle coproduzioni cinematografiche”, ha dichiarato Giorgia Meloni poco prima del bilaterale con Kishida.

Dopo il cambio di paradigma di gennaio con l’incontro di Roma e l’elevazione dei rapporti tra i due paesi a partenariato strategico, quello andato in scena a Hiroshima è considerato una sorta di punto di svolta. I settori interessati sono in particolare quelli militari e della sicurezza. Del primo fa parte il programma congiunto per la realizzazione del caccia di sesta generazione che vede attiva anche la Gran Bretagna. Inoltre sono in pianificazione altre attività (un pattugliatore della Marina militare arriverà in Giappone a giugno mentre a settembre è prevista una missione di F35 per alcune attività congiunte) che testimoniano una crescita delle relazioni nel settore.

Parallelamente cresce anche il dialogo sulla sicurezza e a ottobre ci sarà a Roma la prima riunione con una formula 2+2 (Difesa e Esteri) a livello di alti funzionari. Altre due aree interessate dai rapporti bilaterali, e su cui si punta a una integrazione vera per il futuro, sono quelle relative alle collaborazioni scientifiche e tecnologiche e a quelle industriali. Per quest’ultimo settore, viene sottolineato, è stato avviato un percorso che ad ottobre dovrebbe portare a una importante missione di sistema (coinvolgendo imprenditori italiani e giapponesi) da realizzare nell’ambito dell’Italy-Japan Business Group. Nel mirino ci sono settori di alta tecnologia (aerospazio, energie verdi, idrogeno, nanotecnologie, farmaceutica, intelligenza artificiale).

Focus sui semiconduttori

Nell’ambito della collaborazione industriale tra Italia e Giappone una menzione a parte, come detto, riguarda il caso specifico dei semiconduttori, col governo italiano impegnato in un programma di rafforzamento della filiera ricerca-industria. In questo quadro una delegazione governativa arriverà in Giappone la prossima settimana per una serie di appuntamenti con associazioni di categoria e imprese giapponesi e il ministero dell’industria proprio per creare delle collaborazioni industriali sui semiconduttori tra i poli italiani (Milano-Bologna-Catania) e le aziende giapponesi.

Il primo ministro giapponese Fumio Kishida ha dichiarato di aver accolto con favore l’attitudine dei produttori di chip globali verso il Giappone, e di aspettarsi ulteriori investimenti. Le crescenti tensioni di Taiwan e degli Stati Uniti con la Cina hanno portato serie sfide all’industria dei semiconduttori.

Garantire catene di approvvigionamento diversificate e resilienti è un fattore chiave del tema della sicurezza economica. Kishida ha detto ai dirigenti di colossi dei chip, compresi quelli di Micron Technology, Intel e Taiwan Semiconductor Manufacturing, che la stabilizzazione delle supply chain sarà un argomento di discussione durante il G7.

Micron Technology punta 3,6 miliardi di dollari sul Giappone

Tra i primi ad accogliere il nuovo invito di Kishida c’è proprio il produttore statunitense di microchip Micron Technology, che investirà in Giappone 500 miliardi di yen (3,6 miliardi di dollari) per avviare strutture di produzione di chip Dram. Lo ha annunciato l’amministratore delegato dell’azienda, Sanjay Mehotra, secondo cui parte dell’investimento, sostenuto finanziariamente dal governo giapponese, verrà destinato alla realizzazione di una linea di produzione all’avanguardia a Hiroshima.

Micron segue a ruota Samsung, che secondo il quotidiano Nikkei realizzerà un nuovo stabilimento per lo sviluppo di semiconduttori a Yokohama. Si tratterebbe di un investimento di 30 miliardi di yen (222 milioni di dollari) e sancirà una nuova fase della cooperazione economica tra Corea del Sud e Giappone. La struttura dovrebbe avviare la produzione entro il 2025.

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