Il Governo italiano ha concordato con Francia e Germania di istituire a Milano una sezione distaccata della Divisione centrale del Tribunale Unificato dei Brevetti (Tub). L’intesa, negoziata per l’Italia dai Ministeri degli Esteri e della Giustizia, sarà sottoposta agli altri Stati contraenti del Tub nel corso della prossima riunione del Comitato Amministrativo per la sua formalizzazione.
La svolta
La notizia è stata data ieri sera dallo stesso ministro degli Esteri Antonio Tajani, con un tweet, a cui è seguito un comunicato ufficiale. In mattinata invece era emersa la decisione del Presidium del Tribunale di escludere totalmente Milano dalla struttura internazionale.
Si è trattato del resto di un lungo braccio di ferro diplomatico, che comunque non ha portato ai risultati inizialmente attesi: rimane infatti per la struttura italiana la riduzione delle competenze rispetto a quelle previste per la sede di Londra. Quelle sui farmaci spettano alla sede di Parigi, mentre quelle su chimica e metallurgia restano a Monaco. All’Italia vengono assegnate le competenze su scienza medica-veterinaria e igiene (a cui si aggiunge la chimica collegata a queste voci), brevetti farmaceutici privi dei certificati di protezione supplementari (Spc), biotech non farmaceutico, agricoltura, food e tabacco, articoli personali e domestici, sport e mondo del divertimento.
La soddisfazione della Farnesina
“Un risultato importante per l’Italia e per il capoluogo lombardo, frutto di una scelta politica degli Stati parte del Tub, a seguito di un’intensa azione politica e diplomatica condotta dall’Italia”, commenta comunque con soddisfazione la Farnesina. “La sezione milanese giudicherà su importanti contenziosi su brevetti unitari da tutti i Paesi europei che fanno parte del Tub, in settori rilevanti per il sistema imprenditoriale italiano”.
Il trattato istitutivo prevedeva inizialmente tre sedi. A seguito dell’uscita del Regno Unito dalla Ue e dall’Accordo che istituisce il Tub, è emersa la questione se si dovesse ricollocare ad altra sede quella prevista a Londra, che si affiancava alla sede centrale di Parigi e quella distaccata a Monaco di Baviera.
“L’Italia ha subito posto con forza la necessità di assicurare che la terza sede potesse essere istituita e ha candidato Milano, uno dei principali hub europei nell’innovazione e della proprietà intellettuale”, si legge nella nota del Ministero degli Esteri. “Questa indicazione, in assenza di indicazioni e automatismi nel Trattato, è stata accolta dai partner europei, in particolare da Francia e Germania. In queste settimane il Governo, d’intesa con gli enti territoriali, sta completando le procedure giuridiche e operative perché la sede possa essere istituita e sia operativa in un anno. Gli Stati parte del Tub hanno riconosciuto i punti di forza e le oggettive ragioni a sostegno della candidatura di Milano”.
Le operazioni per avviare la struttura
L’avvio del Tribunale Unificato dei Brevetti il 1° giugno 2023 è “una pietra miliare per il settore della proprietà industriale a livello europeo. Corona con successo decenni di negoziati in Europa, introducendo un nuovo strumento sovranazionale di soluzione delle controversie in materia di brevetti europei”, continua la nota. Essendo il Tub un sistema completamente nuovo, il Governo si è adoperato affinché la decisione sia in ogni caso soggetta a una clausola di revisione anticipata, nel 2026, molto prima rispetto a quanto già previsto dall’Accordo (2030), che consentirà di verificare in tempi rapidi il corretto funzionamento, e di correggerne eventuali squilibri.