Milioni di utenti ogni mese fuggono da Facebook. Lo sostiene uno studio della società di analisi SocialBakers, proprio mentre il colosso californiano, mercoledì prossimo, si prepara a comunicare agli investitori le cifre della performance finanziaria del primo trimestre 2013, con gli analisti che prevedono ricavi in crescita del 36% rispetto all’anno scorso.
Stando a SocialBakers, il mese scorso il social network più noto del mondo ha perso circa 6 milioni di visitatori, ovvero ha registrato un calo del 4%. In Gran Bretagna, sempre nel mese di marzo, gli utenti in fuga sono stati 1,4 milioni (-4,5%). Complessivamente negli ultimi sei mesi Facebook ha perduto quasi 9 milioni di aficionados negli Stati Uniti e 2 milioni nel Regno Unito.
Anche i minuti che gli statunitensi trascorrono sulla rete ideata da Mark Zuckerberg sono in discesa. A dicembre 2012 erano in media 121 minuti al mese per persona, mentre a febbraio scorso sono diventati 115 minuti.
La stessa società ha ammesso che il tempo speso davanti al pc scorrendo sulla pagina del social network è in declino a vantaggio di quello trascorso su smartphone e tablet.
Sempre in base alla medesima ricerca emerge che i visitatori stanno scappando da Fb anche in Canada, Spagna, Francia, Germania e Giappone.
Stanno invece crescendo ancora, e a ritmo veloce, in Sud America: nell’ultimo mese gli utenti mensili sono cresciuti del 6% in Brasile, fino a raggiungere I 70 milioni, mentre in India hanno registrato un aumento del 4%, arrivando a quota 64 milioni, in realtà una quota limitata della popolazione (e quindi un elemento che dà adito a ulteriori speranze di crescita nel Paese asiatico).
Ma, secondo analisti della banca Jefferies, anche nei mercati emergenti gli utenti di Facebook, nel primo trimestre 2013 “potrebbero essere scesi, dopo aver raggiunto un picco globale di 1,05 miliardi a gennaio”.
Per il momento il gigante di Zuckerberg non ha commentato la ricerca.
Secondo Ian Maude, esperto di new media di Enders Analysis, il problema è che “la maggior parte delle persone che, negli Usa e in Uk, si volevano iscrivere a Fb lo hanno già fatto. Esiste un fattore ‘noia’ e alla gente piace provare cose nuove”.
Altri analisti sottolineano la concorrenza di social network alternativi come Instagram, il sito di photo sharing (peraltro acquistato da Fb l’anno scorso), o Path, la rete sociale su dispositivi mobili fondata da un ex dipendente di Facebook, Dave Morin, che limita gli “amici” a 150 e che sta guadagnando 1 milione di utenti a settimana.