Arrivano i Pirati anche a Roma. Alle prossime amministrative nella capitale del 26 e 27 maggio il Partito Pirata Italiano, “fratello” degli omonimi movimenti nati già da alcuni anni in altri Paesi europei, si presenta con la lista #RomaPirata nella coalizione a sostegno del candidato a sindaco della sinistra radicale Sandro Medici.
La lista, gestita e sostenuta dagli iscritti al partito attraverso la piattaforma LiquidFeedback, fa infatti parte dell’universo dei Pirate Parties International (http://pp-international.net), ma rappresenta, per scelta, una delle poche eccezioni: nessun board, nessuna decisione presa da un gruppo dirigente, ma un’assemblea permanente nella quale i membri sono chiamati a partecipare direttamente a tutti i processi deliberativi riguardanti il Partito.
A guidare la lista #RomaPirata, formata da 38 candidati, è Felice FelynX Zingarelli: “Oltre a condividere con Sandro Medici diversi temi come libertà, cittadinanza e diritti civili, spazi sociali, ambiente e partecipazione, noi vogliamo che la nostra città diventi una Roma Digitale perché, senza l’introduzione del software libero e degli open data nelle istituzioni, i diritti dei cittadini saranno sempre a rischio”.
Le prossime elezioni amministrative di Roma 2013 saranno quindi il vero primo banco di prova per il Partito Pirata Italiano, il cui simbolo è composto da una vela nera all’interno di un cerchio arancione.
Il Partito Pirata è un movimento politico internazionale, costituito da una serie di movimenti e partiti politici diffusi in numerosi Paesi. Il suo programma consiste nel rafforzamento dei diritti civili, maggiori istituti di democrazia “liquida”, la riforma del diritto d’autore e dei brevetti, libertà di circolazione della conoscenza, protezione dei dati personali, maggiore trasparenza e libertà d’espressione, educazione gratuita.
Il promotore è stato Rickard Falkvinge, che nel 2006 in Svezia mise in rete il sito Piratpartiet.se per difendere The PirateBay. Questa piattaforma, anch’essa svedese, ospita magnet link e .torrent file che permettono agli utenti di condividere contenuti tramite BitTorrent e che è accusato di violare il copyright.
Nello stesso anno è nato il Partito Pirata Italiano da un gruppo di attivisti che si interrogavano sui problemi che avrebbero potuto sorgere con tecnologie quali i DRM e il Trusted Computing.