L’assistente tuttofare Google Now arriva anche sul sistema operativo iOS di Apple. Da ieri è possibile infatti scaricare dall’AppStore il programma sviluppato dal colosso di Mountain View, finora utilizzabile solo su dispositivi con sistema operativo Android.
La mossa, attesa da tempo, mette Google Now in diretta competizione con Siri, l’applicazione di Apple che permette l’interazione attraverso comandi vocali su iPad e iPhone, anche se tra i due sistemi ci sono delle differenze e se la casa della Mela si è premunita ponendo delle limitazioni alla presenza di Google Now sul suo AppStore.
Google Now, come Siri, si basa sul riconoscimento vocale, ma si distingue dal prodotto Apple per le cards – piccoli ordinati aggiornamenti che compaiono automaticamente in base a stimoli predefiniti, per esempio la location. Con Siri invece bisogna richiamare questi aggiornamenti con la voce. “Le cards appaiono proprio nel momento in cui ne avete bisogno, e più userete Google Now, più ne sfrutterete tutte le potenzialità”, si legge nel blog ufficiale di Google.
Consapevole delle differenze e dell’importanza delle cards nel prodotto concorrente, Apple ha reso Google Now su iOS meno completo rispetto alla versione sulla piattaforma Android. Sull’AppStore infatti sono ridotti a 21 gli aggiornamenti automatici previsti (che invece sono 29 per i clienti Android): il sistema inoltre lavorerà solo all’interno della app Google Ricerca e non (come succede per Android) direttamente nel sistema operativo.
Ancora, coloro che scelgono l’applicazione Now su dispositivi Apple sono costretti a disabilitare l’uso delle informazioni personali che altrimenti permetterebbero di fornire agli utenti risposte su misura, caratteristica che Siri non offre. Apple cerca così di arginare una competizione che comunque molti osservatori prefigurano serrata: “Se Google Now manterrà anche solo parte dell’appeal che ha su Android, non sarà forse un killer per Siri, ma una valida alternativa sì”, si legge sul blog del settimanale Time.
E il product management director di Android, Baris Gultekin, indica sul blog del quotidiano The Guardian che Google Now rappresenta per Google la prossima evoluzione della sua attività di ricerca, che mescola più tipi di contenuti, tecnologia semantica per fornire risposte oltre che link e ricerca vocale basata su linguaggio naturale sui device mobili.
“Prima occorreva effettuare una ricerca per ottenere risposte, ma con Google Now si ottiene quel che serve prima ancora di chiedere”, sottolinea Gultekin. Una possibilità che Apple ha cercato di limitare, ma molti si aspettano che in futuro la Mela dovrà piegarsi a rendere disponibili sul suo negozio di applicazioni anche le cards per ora eliminate di Google Now.