Investimenti e transizione energetica al centro del nuovo ruolo di Francesco Starace: l’ex amministratore delegato di Enel è nuovo partner dell’advisory team di Eqt Infrastructure, colosso svedese con 119 miliardi di asset in gestione, che ha di recente acquisito una partecipazione del 60% nella newco che possederà e gestirà la rete mobile e fissa di WindTre.
Starace, protagonista anche nel mondo delle Tlc, dove ha tenuto a battesimo la wholesale company Open Fiber, in Eqt Infrastructure contribuirà alle attività di investimento, supportando le portfolio company e le iniziative strategiche (come si legge in una nota), con uno sguardo particolare ai settori dell’energia e della transizione energetica, dove porta la sua profonda esperienza.
“Eqt vede un importante potenziale nell’accelerare il proprio percorso verso net-zero, guidando la decarbonizzazione di diversi settori, dall’energia ai servizi pubblici, dai trasporti fino alla logistica. La presenza di Francesco al nostro fianco in questo viaggio, grazie alla sua decennale esperienza, è preziosa sia per Eqt che per le nostre portfolio company”, sottolinea Lennart Blecher, Partner e Head of Real assets advisory team.
Francesco Starace tra energia e tlc
“Il percorso di transizione verso net-zero è un processo graduale che richiede tempo e investimenti significativi e che allo stesso tempo, se ben gestito, crea valore per quelle realtà che ne sanno cogliere appieno le opportunità”, rileva Starace. “Negli anni, ho avuto modo di osservare il lavoro fatto da Eqt Infrastructure, di cui – spiega – mi ha profondamente colpito il livello di innovazione e il grande supporto che ha da sempre dato alle aziende impegnate nell’accelerare questa transizione. Sono davvero orgoglioso di entrare a far parte di Eqt e spero che la mia esperienza e il mio network possano contribuire alla crescita del business e a nuove opportunità di investimento“.
Nel settore energia, Starace è da sempre un convinto sostenitore delle fonti rinnovabili e dell’elettrificazione dei trasporti. Il top manager ha avuto modo di dichiarare che “non esistono alternative” all’auto elettrica: “Questa tecnologia soppianta il motore a combustione. Lentamente, ma lo fa. E le date che emergono dall’Unione europea e altrove sono realistiche”, ha evidenziato intervenendo alla presentazione dello studio “100 Italian E-Mobility Stories 2023″, realizzato da Fondazione Symbola ed Enel X Way. Inoltre, secondo Starace, “nei prossimi dieci anni” l’Italia sarà in grado di soddisfare “il 90% del fabbisogno di energia con impianti rinnovabili, per i due terzi installati su tetti e capannoni” (lo ha detto al recente Festival di Trento).
Nel maggio del 2021, al momento dell’uscita di Enel da Open Fiber con la cessione del 10% a Cassa depositi e prestiti equity (in precedenza, c’era stata la vendita del 40% a Macquarie Infrastructure & Real assets), Starace si dichiarava molto soddisfatto “di questi cinque fantastici anni in Open Fiber. In un lasso di tempo così limitato, grazie al continuo lavoro di Open Fiber e alla passione e dedizione di tutti i suoi dipendenti, l’Italia è passata dalle ultime posizioni fino a diventare un leader nell’Ue in termini di cablaggio Ftth. La crescita ha consentito anche lo sviluppo di una intera filiera industriale nel Paese, mentre la stessa Open Fiber si è posizionata come un player di rilievo nel settore, con impatti benefici sia per Enel che per Cdp”.
Starace in Italia si è espresso a favore, pur se con cautela, dell’ipotesi della rete unica tlc. In un’intervista del 2021 al Sole 24 Ore affermava: “Penso che il ministro per l’innovazione Vittorio Colao sia stato chiaro. Non mi pare tanto che la rete unica sia stata scartata, quanto che il vero problema sia cosa dobbiamo fare per accelerare la copertura digitale approfittando dell’opportunità del Recovery Fund. E poiché quei fondi sono allocati su base competitiva, forse avere più di una rete che compete su aree da coprire risolve qualche imbarazzo e il problema dell’allocazione dei fondi. Se poi alla fine di questo percorso le due reti decidono di fondersi è altra cosa. È un discorso che sarà più interessante fra 3-5 anni”.
Il fondo Eqt e gli investimenti in Italia
Il 12 maggio – due giorni dopo l’uscita di Starace da Enel – il fondo svedese Eqt Infrastructure ha ufficialmente siglato l’accordo per acquisire una partecipazione del 60% nella newco che possiederà e gestirà la rete mobile e fissa di WindTre. La transazione avviene sulla base di un entreprise value di 3,4 miliardi di euro. L’attuale proprietario di WindTre, CK Hutchison, rimarrà investitore insieme al fianco del fondo e deterrà una quota del 40% nella newco. L’operazione è soggetta alle consuete approvazioni normative e si prevede che si concluda entro sei-nove mesi.
“Eqt crede fermamente nella logica strategica di separare le infrastrutture e i servizi degli operatori di telefonia mobile e consideriamo questo investimento come un modello per future operazioni con operatori in altri mercati europei. L’acquisizione conferma l’impegno di Eqt ad espandere la presenza in Italia e a ricercare continuamente opportunità di investimento di qualità nel Paese”, ha sottolinea Francesco Malvezzi, Managing Director e Head of Italy del team di advisory di Eqt Infrastructure. L’ingresso di Starace nell’advisory board del fondo di investimento svedese potrebbe rafforzare l’impegno di Eqt in Italia negli ambiti della transizione digitale e green.
Il top manager italiano è anche presidente del consiglio di amministrazione di Sustainable energy for all delle Nazioni Unite e membro della Rockefeller commission to end energy poverty. Nel 2015, l’ex segretario generale Ban Ki-moon lo ha nominato membro del consiglio di amministrazione del Global compact delle Nazioni Unite.