DDL MADE IN ITALY

Industria 4.0, sfumano le risorse per la nuova Sabatini

Nel disegno di legge approvato dal Consiglio dei ministri no c’è traccia dei 274 milioni inizialmente previsti nelle prima versione in bozza per finanziare l’incentivo. Disco verde invece al catalogo nazionale blockchain e al finanziamento di consulenze per le attività delle imprese nel metaverso. Il Mimit rifinanzia con 108 milioni l’iniziativa “Smart&Start Italia” per il sostegno alle aziende innovative

Pubblicato il 01 Giu 2023

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Industria 4.0 grande dimenticata nel disegno di legge “Made in Italyapprovato dal Consiglio dei ministri: il governo istituisce un fondo sovrano con una dotazione iniziale di 1 miliardo per promuovere le filiere strategiche e prepara il terreno all’uso della blockchain per la certificazione e la tracciabilità, ma fa sparire i 274 milioni inizialmente previsti per rifinanziare gli incentivi della nuova Sabatini.

Il disegno di legge “Made in Italy” reca, come si legge nella nota del Mimit, “disposizioni organiche per valorizzare e promuovere le produzioni di eccellenza, le bellezze storico artistiche e le radici culturali nazionali come fattori da preservare e trasmettere per la crescita dell’economia del Paese”.

Tra le altre disposizioni, si prevede l’uso delle nuove tecnologie per la tracciabilità dei prodotti tramite l’istituzione di un catalogo nazionale con i requisiti fissati dall’European blockchain service infrastructure (Ebsi), nonché l’accompagnamento delle imprese verso il futuro, attraverso il finanziamento di consulenze per l’avvio di attività nel metaverso.

Il fondo sovrano del Made in Italy

Il provvedimento include una serie di misure e iniziative volte a incentivare il sistema imprenditoriale di eccellenza italiana con l’obiettivo di dotare il nostro Made in Italy di nuove risorse, nuove competenze e nuove tutele, si legge nella nota del Mimit. Sono previste, inoltre, azioni per migliorare e allargare la rete tra i principali attori della promozione e tutela della eccellenza italiana e sono inserite norme per inasprire il sistema sanzionatorio per la lotta alla contraffazione.

Nel dettaglio, il fondo sovrano italiano, denominato Fondo strategico nazionale del Made in Italy, con una dotazione iniziale di 1 miliardo, ha l’obiettivo di stimolare la crescita e il consolidamento delle filiere strategiche nazionali anche per la fase dell’approvvigionamento delle materie prime critiche.

Sono introdotte nuove misure settoriali a sostegno delle principali filiere di eccellenza attraverso la valorizzazione della filiera legno-arredo 100% nazionale, del tessile, della nautica, della ceramica e dei prodotti orafi. 10 milioni di euro sono destinati al potenziamento delle iniziative di autoimprenditorialità e imprenditorialità femminile.

Spinta a Blockchain e metaverso

Per la tutela del Made in Italy è prevista la creazione di un contrassegno ufficiale di origine italiana delle merci con la dizione Made in Italy per la promozione della proprietà intellettuale e commerciale dei beni, nonché l’utilizzo della blockchain per la certificazione delle filiere.

Verrà inoltre creato un catalogo nazionale per il censimento delle soluzioni conformi alla normativa in vigore per la tracciabilità delle filiere e per sostenere e promuovere la ricerca applicata, lo sviluppo e l’utilizzo della tecnologia basata sui registri distribuiti (Dlt) utile ai fini informativi per i consumatori.

Il ddl parla ancora di accompagnamento delle imprese verso il futuro, attraverso il finanziamento di consulenze per l’avvio di attività nel metaverso; incentivazione al processo di associazione tra produttori; e redazione di un disciplinare per le produzioni artigianali e industriali che prepara al prossimo varo del regolamento europeo su Igp non agri.

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Industria 4.0, sfumano le agevolazioni

La bozza del decreto Made in Italy circolata a metà maggio già inseriva la tecnologia del registro distribuito come strumento per la tracciabilità delle filiere produttive e l’ipotesi del fondo sovrano, ma parlava anche di un rifinanziamento della Nuova Sabatini e la possibilità, per il Mef, di entrare nel capitale di imprese nazionali ad alto potenziale o che, “in ragione della rilevanza sistemica, possano generare importanti esternalità positive per il Paese”.

La bozza indicava risorse pari a 274 milioni di euro per il 2023 per il rifinanziamento dell’incentivo per facilitare l’accesso al credito delle imprese per investimenti in beni strumentali, assicurando “continuità alle misure di sostegno agli investimenti produttivi delle micro, piccole e medie imprese” e aiutando a far fronte alle difficoltà connesse al progressivo incremento dei tassi di interesse. Il testo definitivo non include più questa parte.

Le altre iniziative  

Il ddl Made in Italy istituisce il Liceo del Made in Italy !per promuovere le conoscenze e le abilità connesse all’eccellenza dei prodotti e della tradizione italiana”. L’avvio del nuovo ciclo scolastico è prevista per l’anno 2024/2025.
Al fine di promuovere il raccordo tra il nuovo Liceo del Made in Italy e le imprese favorendo al contempo l’inserimento degli studenti nel mondo del lavoro è istituita una Fondazione denominata “Imprese e competenze per il Made in Italy”. Inoltre per favorire il passaggio di competenze e di abilità tra generazioni viene istituito un Programma di trasferimento delle competenze generazionali per le imprese private con non più di 15 unità.

È istituita l’Esposizione nazionale permanente del made in Italy con l’obiettivo di promuovere e rappresentare l’eccellenza produttiva e culturale italiana attraverso l’esposizione dei prodotti della storia del Made in Italy e dell’ingegno italiano; attivata la registrazione dei luoghi della cultura e dei titoli di proprietà industriale e rafforzata della tutela dei Domini internet registrati e azioni più efficaci per la loro salvaguardia.

Nella lotta alla contraffazione vengono introdotte modifiche del sistema del sistema sanzionatorio e del codice di procedura penale in materia.

Viene infine e istituita per il giorno 15 aprile la “Giornata nazionale del made in Italy” al fine di celebrare la creatività e l’eccellenza italiana, presso le Istituzioni, le scuole e i luoghi di produzione e di riconoscerne il ruolo sociale e il contributo allo sviluppo economico e culturale della Nazione e del suo patrimonio identitario.

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Il Mimit rifinanzia “Smart&Start Italia”

Intanto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha firmato due decreti per lo stanziamento di 108 milioni di euro che rifinanziano “Smart&Start Italia”, incentivo che sostiene la nascita e la crescita di startup innovative.

La misura agevola i progetti d’impresa per la produzione di beni e servizi nel campo dell’economia digitale, dell’intelligenza artificiale, della blockchain e dell’internet of things. L’incentivo è rivolto a startup innovative di piccola dimensione, costituite da non più di 60 mesi, gruppi di persone che vogliono costituire una startup innovativa e imprese straniere che si impegnano a istituire almeno una sede sul territorio italiano. I progetti possono essere realizzati anche in collaborazione con organismi di ricerca, incubatori e acceleratori d’impresa e Digital Innovation Hub.

Nello specifico, i decreti firmati dal Ministro assegnano: 8 milioni di euro del Fondo per la crescita sostenibile, agli investimenti di startup innovative localizzate nelle regioni Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Marche e Abruzzo e 100 milioni di euro del Programma nazionale “Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale 2021-2027” alle iniziative imprenditoriali innovative delle regioni Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.

“Con il finanziamento di Smart&Start – commenta il ministro Urso – rafforziamo e supportiamo la crescita di startup e attività imprenditoriali innovative di giovani under 35 e donne, con particolare riguardo alle regioni del Mezzogiorno d’Italia.”

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