Allarme rosso per il Piano Italia 5G. È quanto emerge dallaTerza relazione sullo stato di attuazione PNRRr, presentata in Cabina di regia del governo. “La relazione analizza in piena trasparenza il Pnrr italiano – si legge nel documento -rispetto alla sua composizione, al finanziamento, al confronto con l’Europa, allo stato di attuazione finanziaria, agli open data, alla revisione e introduzione del capitolo RePowerEU e alle criticità attuative, legate a cambiamenti oggettivi intercorsi negli ultimi mesi, quali l’aumento dei prezzi e la debolezza delle strutture amministrative”.
Obiettivo della relazione è quello di rilevare le difficoltà registrate nella fase di attuazione del piano e trovare le soluzioni per il pieno raggiungimento degli obiettivi finali.
Allarme 5G
Tra i progetti fortemente a rischio c’è il “Piano Italia 5G” (M1C2 – Investimento 3 Investimento 3.1.2 del Piano) che manifesta tre elementi di debolezza su quattro:
- Eventi e circostanze oggettive: squilibrio domanda/offerta, investimenti non attrattivi, impreparazione del tessuto produttivo;
- Difficoltà normative, amministrative e gestionali;
- Ridefinzione dei Cid e degli Operational Arrangements che rappresentano gli atti formali con i quali sono stabiliti i meccanismi di verifica periodica (validi fino al 2026) relativi al conseguimento di tutti i traguardi e gli obiettivi (Milestone e Target) necessari per il riconoscimento delle rate di rimborso semestrali delle risorse Pnrr in favore dell’Italia.
Cos’è il Piano Italia 5G
Italia 5G è una delle iniziative previste nella Strategia italiana per la Banda Ultra Larga – Verso la Gigabit Society in attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, con il fine di soddisfare pienamente il fabbisogno di connettività mobile e di fornire servizi mobili innovativi e ad elevate prestazioni.
Il Piano ha infatti l’obiettivo di incentivare la diffusione di reti mobili 5G in grado di assicurare un significativo salto di qualità della connettività radiomobile mediante rilegamenti in fibra ottica delle stazioni radio base (SRB) e la densificazione delle infrastrutture di rete, al fine di garantire la velocità ad almeno 150 Mbit/s in downlink e 30 Mbit/s in uplink, in aree in cui non è presente, né lo sarà nei prossimi cinque anni, alcuna rete idonea a fornire connettività a 30 Mbit/s in tipiche condizioni di punta del traffico.
Il Piano Italia 5G, insieme alla “Relazione della mappatura reti mobili 2021”, è stato messo in consultazione pubblica dal 15 novembre al 15 dicembre 2021. La consultazione pubblica è avviata ai sensi del paragrafo 64 e 78, lettera b) degli Orientamenti dell’Unione Europea per l’applicazione delle norme in materia di aiuti di Stato in relazione allo sviluppo rapido di reti a banda larga.
All’esito della consultazione pubblica, il piano di intervento è stato notificato alla Commissione europea, secondo le norme (articolo 108, paragrafo 3) che regolano il Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea.
I bandi
Il 21 marzo 2022 sono stati pubblicati i due bandi per lo sviluppo delle reti 5G in Italia. I due interventi, per un totale di 3,7 miliardi di euro, sono finalizzati a rilegare in fibra ottica più di 10.000 siti radiomobili esistenti e a realizzare nuovi siti radiomobili 5G in più di 2000 aree del Paese. Il finanziamento pubblico previsto dai bandi arriverà a coprire fino al 90% del costo complessivo delle opere.
Il primo bando prevede incentivi sugli investimenti per la realizzazione di rilegamenti in fibra ottica di siti radiomobili esistenti fino al 90% del costo degli stessi. Il 13 giugno 2022 il bando è stato aggiudicato con con l’assegnazione di 725 milioni di euro. Destinatari, oltre 11.000 siti radiomobili che saranno collegati in fibra ottica entro il 2026.
Il secondo bando incentiva la realizzazione di nuove infrastrutture di rete mobili (fibra, infrastrutture e componenti elettroniche) con velocità di trasmissione di almeno 150 Mbit/s in downlink e 30 Mbit/s in uplink, anch’esse finanziate fino al 90% del costo complessivo. Il 28 giugno 2022 è stato aggiudicato il bando, con l’assegnazione di circa 346 milioni di euro.
Gli altri progetti digitali a rischio
Nel mirino anche anche altri due progetti gestiti dal Dipartimento per la Transizione digitale: il primo è il progetto “Dati e interoperabilità” e più nello specifico la misura 1.3.2 per la realizzazione di un Single Digital Gateway, su cui pesano difficoltà normative e amministrative ma anche problemi nele procedure di monitoraggio e controllo. Obiettivo del progetto – sul piatto ci sono 646 milioni – è l’armonizzazione tra tutti gli stati membri e la completa digitalizzazione di un insieme di procedure/servizi di particolare rilevanza.
Meno problematica, ma comunque attenzionata con un solo elemento di criticità rilevato, l’iniziativa – il finanziamento è di 2 miliardi – “Servizi digitali e cittadinanza digitale” (Misura 1.4.3) che “soffre” per eventi e circostanze oggettive, più precisamente per effetto di bandi deserti e criticità settoriali.
L’obiettivo di questo investimento è sviluppare un’offerta integrata e armonizzata di servizi digitali all’avanguardia orientati al cittadino, garantire la loro adozione diffusa tra le amministrazioni centrali e locali e migliorare l’esperienza degli utenti. Si punta quindi a migliorare i servizi digitali offerti ai cittadini come diretta conseguenza della trasformazione degli elementi “di base” dell’architettura digitale della Pubblica Amministrazione, tra cui le infrastrutture cloud e l’interoperabilità dei dati. Il numero di servizi che verranno integrati dipende dal tipo di amministrazione, ma l’obiettivo finale di ogni Milestone è avere una media di 50 servizi per i Comuni, 20 servizi per le Regioni, 20 servizi per le aziende sanitarie, 15 servizi per scuole e università.
Il punto sul 5G a Telco per l’Italia
Il 15 giugno a Telco per l’Italia die tavole rotonde con sindacati e politici per fare il punto sul roll out del 5G. Ecco l’agenda:
La crisi delle Tlc e l’effetto boomerang sul Paese
Alessandro Faraoni, Segretario generale Fistel Cisl
Fabrizio Solari, Segretario generale Slc Cgil
Salvo Ugliarolo, Segretario generale Uilcom
La visione industriale: parola alla politica
Andrea Dara, Deputato Lega e componente Commissione Trasporti e Tlc Camera
Salvatore Deidda, Deputato Fratelli d’Italia e Presidente Commissione Trasporti e Tlc Camera
Maurizio Gasparri, Senatore Forza Italia e Vice Presidente del Senato
Antonino Iaria, Deputato Movimento 5 Stelle e componente Commissione Trasporti e Tlc Camera
Roberto Morassut, Deputato Partito Democratico e Vice Presidente Commissione Trasporti e Tlc Camera
Giulia Pastorella, Deputata Azione e componente Commissione Trasporti e Tlc Camera
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