Da oltre un anno nel settore delle Tlc in Europa e in Italia è emersa con forza sempre maggiore la necessità di ridare all’intero comparto prospettive industriali e di profittabilità, un obiettivo che deve passare necessariamente anche attraverso una revisione del quadro normativo e un maggiore spazio al consolidamento.
Le criticità del settore negli ultimi mesi sono divenute ancora più evidenti alla luce dell’intenzione di alcuni operatori di procedere ad importanti riduzioni dell’organico.
Favorire le prospettive di investimento
Sia a livello comunitario sia a livello di singoli Paesi membri oggi si riscontrano segnali importanti che vanno nella direzione di ridare maggiore certezza e stabilità alle Tlc favorendo e stimolando le prospettive di investimento.
In Europa serve consolidamento
In Spagna, ad esempio, si è già intervenuti con progetti che riguardano l’innalzamento del quantitativo massimo di spettro radio detenibile da ciascun operatore e con la proposta di allungamento della durata delle licenze, in ottica di ridurre da 4 a 3 gli operatori mobili nel Paese. Forte della presidenza di turno dell’Ue nel secondo semestre, Madrid ha annunciato l’intenzione di impegnarsi anche a livello comunitario per favorire meccanismi di consolidamento. La presenza di troppi operatori sullo stesso mercato si riflette in una contrazione dei prezzi e l’Italia è di gran lunga il Paese con i prezzi più bassi d’Europa, sebbene sia quello dove il costo per l’acquisto delle frequenze ha toccato il prezzo più alto.
Fair share partita cruciale
Un’altra partita cruciale che si sta giocando a livello comunitario è quella per il fair share, ovvero per l’introduzione di una misura che porti i principali Ott, cioè quelli che sviluppano grandi volumi di traffico-dati, a negoziare con le telco un ritorno economico.
Il Governo mostra forte attenzione per le telco
Guardando all’Italia, il Governo sta mostrando una forte attenzione, con misure che vanno incontro alle esigenze delle aziende, come la possibilità di ricevere il 20% di anticipo sui bandi aggiudicati del Pnrr, scelta che favorisce un’accelerazione nello sviluppo delle reti di nuova generazione.
Tim, ricavi ed ebitda in crescita nel secondo trimestre: prima volta dal 2017
Tim, da parte sua, ha avviato una profonda trasformazione, che sta portando i primi risultati e credibilità sul mercato. Grazie alle azioni intraprese, la società conta di tornare ad avere una marginalità in aumento a livello domestico nel corso di quest’anno e già nel secondo trimestre prevede ricavi ed Ebitda in crescita in Italia, circostanza che non accadeva da fine 2017. Il miglioramento del trend domestico, assieme alla forte performance di Tim Brasil, permetterà di centrare le stime del secondo anno di piano per la prima volta in 12 anni.