Chissà se dopo la maledizione di Montezuma arriverà la
maledizione di Google: ovvero la capacità di fare, o comprare,
prodotti e servizi che sono sulla bocca di tutti e che fanno
parlare il mondo, ma che al tempo stesso non portano profitti alla
casa madre. E se Youtube è emblematico in questo senso, un primo
bilancio suggerisce anche che Android, il sistema operativo per
cellulari messo a punto dal gigante di Mountain View, sembra
destinato alla stessa strada. Ovvero a conquistarsi le attenzioni
del mondo, cosa che in effetti dall’annuncio di due anni fa è
successa, ma a non portare un euro nelle tasche di Brin e Page.
Infatti, anche se Android è sbarcato in 26 paesi grazie a nove
telefoni messi in campo da 32 operatori, un’operazione riuscita
alla grande, secondo gli analisti non ha però ancora generato
flussi di denaro: il mercato delle applicazioni è ancora
minuscolo, e la pubblicità è tutta da venire.
In particolare, il mercato delle App è circa 8 volte più piccolo
di quello di Apple (10mila contro 85mila) e, anche se dovrebbe
raggiungere i 4,2 miliardi di dollari nel 2013, sarà dura per
l’azienda di Mountain View averne una quota significativa, anche
perché, attualmente, sembra mancare ancora una killer application.
Per quanto riguarda la pubblicità, poi, se sul web Google ha
raggiunto importanti risultati, dal lato del mobile ci sono
difficoltà dovute agli schermi troppo piccoli; una frontiera
potrebbe essere quella della pubblicità locale, ma anche qui
rimangono molti dubbi sulla volontà degli utenti di svelare la
propria posizione. Insomma, il puzzle è ancora tutto da
comporre.