Chi usa il broadband deve pagare per la quantità di banda che consuma. Le tariffe flat per i clienti di linea fissa non sono eque, secondo Niek Jan van Damme, Ceo di Deutsche Telekom Germania, perché finisce che la grande maggioranza degli utenti paga per una ristretta minoranza che consuma quasi tutta la banda.
In un’intervista con il quotidiano Die Welt, il top manager tedesco è tornato a difendere la decisione della sua azienda di imporre in futuro delle tariffe a consumo di banda per i clienti fissi Dsl, ribadendo che non è giusto che il 97% dei clienti broadband di Deutsche Telekom paghino per il restante 3% di “utenti pesanti”.
Van Damme ha anche sottolineato che l’impatto della nuova strategia della telco tedesca non dovrebbe farsi sentire prima del 2016, e comunque DT metterà a punto prodotti ad hoc per soddisfare le esigenze degli utilizzatori massicci. Il Ceo non ha invece specificato quanto costeranno questi pacchetti dati per chi consuma più banda, facendo notare che è impossibile oggi fornire una previsione su come potranno essere le tariffe fra tre anni.
Nella sua intervista con Die Welt, van Damme ha anche difeso la sua compagnia dall’accusa di minacciare la net neutrality escludendo il suo servizio Entertain TV dai pacchetti dati: il Ceo nega infatti che Entertain sia un servizio Internet, definendolo piuttosto una piattaforma TV e media separata da paragonarsi ai servizi TV via cavo o satellite, e ricorda che i clienti pagano 10 euro al mese extra per accedere a questa piattaforma.
Van Damme ha infine indicato che Deutsche Telekom è interessata a negoziare con operatori di servizi di streaming di film come Maxdome e LoveFilm per una eventuale integrazione dei loro servizi con Entertain o per trovare accordi su nuovi modelli di cooperazione, simili all’accordo che la telco tedesca ha già stretto, in ambito mobile, con il servizio di musica digitale Spotify. DT investirebbe parte dei proventi di queste partnership per espandere la sua rete.