Stop ai mille licenziamenti annunciati da Vodafone. L’azienda ha firmato con Slc, Fistel e Uilcom l’ipotesi di accordo sul ritiro della procedura di licenziamento avviata nel mese di aprile che prevedeva una riduzione del personale di 1003 unità.
“L’accordo prevede un mix di ammortizzatori sociali per un anno, prepensionamenti, un percorso di riqualificazione professionale di respiro pluriennale ed un sistema di uscite volontarie nell’arco del 2023 – commentano i sindacati – L’ipotesi di accordo sottoscritto è frutto di un lungo confronto, in un contesto complicato di settore, con una procedura di riduzione del personale che interessava il 20% dell’intero perimetro occupazionale. Una intesa, sicuramente di carattere difensivo, che ha visto la delegazione sindacale impegnata prioritariamente a scongiurare un esito drammatico in assenza di accordo. Il tentativo di continuare a puntare sulla riqualificazione professionale, trasformando le competenze delle lavoratrici ed i lavoratori verso quelle nuove attività che il mercato e la digitalizzazione richiedono, è la dimostrazione di una consapevolezza che la contrattazione debba essere lo strumento cardine per accompagnare i percorsi di trasformazione del settore delle telecomunicazioni”.
Solidarietà difensiva
L’accordo prevede l’applicazione della solidarietà a partire dal 1 di luglio e fino al 30 giugno 2024. Per il settore call center l’ammortizzatore sociale è previsto fino al 25%, per gli altri reparti al 5%, restano esclusi dalla solidarietà i reparti di IT, VBI (Sales, Presales in presidio sui territori).
A titolo di compensazione per la perdita salariale derivante dall’ammortizzatore sociale in uso, ai lavoratori sarà riconosciuta un’integrazione al 100% per le giornate di formazione, con integrazione anche sul rateo di tredicesima; ticket restaurant riconosciuto per tutte le giornate; un premio di risultato riconosciuto per intero con sterilizzazione dell’impatto dell’ammortizzatore.
Reskilling
Il programma di riqualificazione prevede un importante investimento formativo che interesserà 300 lavoratrici e lavoratori in 30 mesi, di cui 200 previsti per il 2024 e 100 per il 2025. Il processo che terminerà entro il 31 dicembre 2025 è legato ad un sistema integrato di re-internalizzazione di attività e di copertura delle posizioni vacanti attraverso la valorizzazione delle professionalità interne.
Prepensionamenti
Per 50 lavoratrici e lavoratori, che dovessero raggiungere il requisito pensionistico fino al 31 marzo 2029, sarà data la possibilità di accedere allo scivolo pensionistico quinquennale previsto dall’art. 4 L92/2012, con un ulteriore contributo aziendale forfettario di 3mila euro per ciascun annuo di isopensione.
Incentivi all’esodo
Tenuto conto della chiusura della procedura di legge per riduzione del personale con unico criterio la “non opposizione al licenziamento”, previsto un sistema variegato, diviso per settore ed anzianità, di incentivazione all’esodo.
Per i call center sono previste 48 mensilità inseieme 38mila euro, non riproporzionate in funzione della percentuale di part-time, per uscite previste entro il 31 luglio. Quarantotto mensilità più 30mila euro non riproporzionate in funzione della percentuale di part-time, per uscite previste entro 8 settembre. Quarantotto mensilità per uscite previste tra il 9 ed il 30 settembre e 24 mensilità per uscite previste entro il 30 ottobre.
Per gli altri settori invece ci si è accordati di erogare da 24 a 48 mensilità in funzione dell’età anagrafica e dell’anzianità di servizio, più 35 mila euro con uscite entro il 31 luglio. Da 24 a 48 mensilità in funzione dell’età anagrafica e dell’anzianità di servizio più 27 mila euro con uscite entro 8 settembre. Da 18 a 48 mensilità in funzione dell’età anagrafica e dell’anzianità di servizio per uscite previste dal 9 settembre al 30 settembre. Infine da 9 a 24 mensilità in funzione dell’età anagrafica e dell’anzianità di servizio per uscite previste entro il 30 ottobre.
La parola adesso passa ai lavoratori, che saranno chiamati ad esprimersi sulla ipotesi di accordo nelle assemblee che si svolgeranno entro il prossimo 21 giugno, in vista dell’incontro già fissato con il Ministero del Lavoro il 22 giugno, nel corso del quale sarà comunicato l’esito della consultazione.