Google punta sui videogiochi e nomina un chief game designer: si tratta di Noah Falstein, che vanta una carriera trentennale nel mondo dei game per pc e ha contribuito lui stesso a diffondere la notizia segnalando su Linkedin il nuovo incarico di chief game designer “presso Android Play Studio” (nome poi rimosso in un secondo momento). È la prima volta che il colosso californiano sceglie una figura professionale di questo genere, gesto che ha contribuito ad alimentare su blog e siti d’informazione voci relative a una nuova strategia di BiG nel campo dei game.
Falstein ha lavorato agli inizi degli anni Ottanta con Atari, quindi è stato tra i primi dipendenti di LucasArts Entertainment e ha contribuito, tra gli altri, ai giochi per pc “The Secret of Monkey Island” e “Indiana Jones and the Fate of Atlantis”. In seguito è approdato negli studi di Dreamworks Interactive per poi passare all’attività di consulente freelance e infine approdare nei laboratori del colosso californiano.
Secondo le prime indiscrezioni, notizie su un Android Play Studio potrebbero emergere durante la prossima conferenza di Google dedicata agli sviluppatori software. Finora, stando a TechCrunch, sono due le principali ipotesi: Google potrebbe impegnarsi nei “serious games” destinati ad esempio alla didattica oppure avrebbe in cantiere lo sbarco nella produzione di videogame.
Da tempo BigG ha avviato iniziative per esplorare le opportunità del game design. I doodle celebrativi che appaiono all’utente al momento del search, per esempio, si sono trasformati da semplici immagini in spazi interattivi e creativi.
L’anno scorso la startup Niantic Labs, fondata da un ex dipendente di Google, John Hanke, ha lanciato il gioco Ingress dove gli utenti hanno come terreno di azione una mappa digitale reale e possono discutere in diretta attraverso una chat.