Adobe manda in pensione la Creative Suite e scommette tutto sulla Creative Cloud, un servizio in abbonamento annuale. L’attuale Creative Suite 6 sarà l’ultima “box” in commercio. L’azienda continuerà a commercializzarla Suite, ma non ci saranno aggiornamenti al di là di eventuali correzioni di bug e modifiche per garantire la compatibilità con nuovi sistemi operativi. Il Ceo Shantanu Narayen: “Così ci allineiamo ai processi creativi del futuro”
Adobe ha deciso di puntare tutto sulla Creative Cloud che ha debuttato nel 2012: si tratta di una serie di formule di abbonamento che consentono di scaricare e usare solo uno o tutti i suoi programmi, strumenti di sviluppo e servizi, e offre anche spazio “nella nuvola” per archiviare e condividere i file.
Come annuncia l’azienda in un comunicato i popolari tool da desktop – Illustrator, PhotoShop, InDesign, Dreamweaver and Premiere Pro – avranno un nuovo brand in quanto parte della nuova offerta Creative Cloud Saas e recheranno l’etichetta “cc” (Illustrator diventerà “IllustratorCc”).
In questo modo Adobe dà definitivamente l’addio alle copie fisiche a favore del download via Internet e si lancia al 100% nell’era del SaaS, Software as a Service. La nuova formula ha inoltre l’obiettivo di combattere la pirateria e di massimizzare i profitti legando ancora di più a sé l’utenza.