Telefonica chiude il primo trimestre con una crescita dell’utile netto del 20,6% a 902 milioni di euro. Di contro calano i ricavi dell’8,8% a 14,1 miliardi a seguito dell’andamento negativo dei mercati europei, specie Spagna e Regno Unito, e per la prima volta in Sud America per effetto dei cambi. Il fatturato è comunque in linea con le attese degli analisti. Nel dettaglio il calo è stato meno incisivo in America latina, che rappresenta oltre la metà dei ricavi del gruppo, con un -4%, rispetto a una contrazione del 12% in Europa a 6,7 miliardi di euro.
E il Brasile diventa per la prima volta per Telefonica il suo primo mercato in termini di fatturato, superando la Spagna per giro d’affari: 3,263 miliardi a fine marzo (+3%) contro i 3,26 miliardi di Telefonica Espana.
Telefonica, che intende ridurre il debito a una cifra inferiore a 47 miliardi di euro entro la fine del 2013, ha registrato un indebitamento netto di 51,8 miliardi di euro alla fine di marzo rispetto a 51,3 miliardi della fine del 2012. In una nota la società ha spiegato che il debito ha risentito, tra l’altro, dalla svalutazione del bolivar venezuelano ma ha aggiunto che è sulla strada giusta per centrare gli obiettivi 2013. La compagnia conferma gli obiettivi finanziari e operativi per il 2013.
Secondo un trader i dati sono deludenti su tutta la linea. I ricavi si sono attestati al di sotto delle guidance di quasi il 2%, mentre i costi sostenuti per acquistare le frequenze hanno compromesso il risultato operativo e l’utile netto. I movimenti valutari hanno giocato a sfavore ma questo, aggiunge l’operatore, era già risaputo.