“E’ in corso nel settore dell’intelligence un lavoro di studio finalizzato a un restyling del comparto per renderlo più efficiente, più funzionale ed evitare sovrapposizioni che non avevano senso”. Lo ha annunciato il sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, intervenuto al seminario “L’intelligence economica nell’era digitale” in corso nella sede della Luiss Business School di via Nomentana, a Roma.
Un rinnovamento che permetterà “una migliore articolazione amministrativa, soprattutto nel settore economico finanziario – ha proseguito – con una disciplina seria delle garanzie funzionali, che non riguarda solamente il tema delle intercettazioni telefoniche. Fino a un ripensamento dei meccanismi di reclutamento – ha concluso – E qui le università hanno una funzione rilevantissima”.
Cybersicurezza, in Italia la sfida sull’innovazione
La sfida nel settore dell’intelligence in Italia, ha poi evidenziato Mantovano, “si gioca sul rafforzamento dell’innovazione tecnologica delle singole nazioni e sull’accorciamento delle filiere produttive”.
Negli ultimi anni “l’intelligence economica ha visto crescere il suo peso e la sua articolazione in maniera significativa, e nel medio lungo periodo le tecnologie hanno assunto un rilievo centrale – ha spiegato – Sul piano offensivo c’è del lavoro da svolgere. L’estensione delle garanzie funzionali è un tasto delicatissimo che però va affrontato”
L’accordo Acn-Crui
Intanto parte la collaborazione l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (Acn) e la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (Crui) che mira a promuovere lo sviluppo di iniziative riguardanti attività didattiche, formative, di ricerca e di promozione della cultura della sicurezza informatica nel paese.
Da quando il tema della diffusione delle tecnologie informatiche e della trasformazione in senso digitale della società si è imposto nel dibattito pubblico per l’influenza che esercita sugli stili di vita dei cittadini – ne sono prova l’uso massiccio di servizi digitali durante la pandemia, il ricorso al telelavoro e le nuove forme di socialità online – le istituzioni del nostro paese si sono impegnate a garantirne uno sviluppo armonico, sicuro e consapevole.
Dopo la pubblicazione dell’Agenda per la Ricerca e l’Innovazione ,promossa da Acn e Mur, allo scopo di favorire il consolidamento di un ecosistema industriale orientato allo sviluppo sicuro delle tecnologie emergenti – dal 5G all’Intelligenza artificiale fino al Quantum Computing – con il contributo di università e imprese, l’accordo tra Acn e Crui vuole confermare il ruolo essenziale degli atenei nella ricerca e intervenire sulle questioni centrali della formazione di competenze e dell’autonomia tecnologica del paese.
Gli obiettivi
La collaborazione istituzionale tra l’Acn e la Crui è infatti finalizzata a favorire la formazione accademicae professionale sui temi della cybersicurezza, come pure alla partecipazione congiunta a progetti di ricerca nazionali e internazionali e all’organizzazione di iniziative utili alla promozione e diffusione della cultura della sicurezza informatica, sia in ambito accademico che più in generale nella società.
“Dati e applicativi informatici sono presenti in ogni interazione sociale, dall’uso di software avanzati per la diagnostica medica, fino agli strumenti di collaborazione professionale e all’automazione spinta per favorire concorrenza e competitività. La sicurezza dei dati, delle informazioni e dei sistemi è cruciale per consentirne il corretto funzionamento e per sviluppare strumenti nuovi e migliori –ha dichiarato Bruno Frattasi, direttore generale dell’Acn -Per farlo però abbiamo bisogno di una collaborazione con il mondo accademico, portatore di idee innovative riconosciute a livello internazionale, e di una rinnovata forza lavoro che solo il nostro eccellente sistema formativo può preparare. Ne va della sicurezza e delle competitività del paese”.
Le attività del Crui
Per quanto riguarda la Formazione accademica la Crui svolgerà quindi un’attività di coordinamento volta a supportare gli atenei nell’interazione con l’Acn e nella definizione delle migliori pratiche per affrontare la sfida dello skill shortage nella cybersecurity, con riferimento a tutti i livelli di formazioneuniversitaria, come lauree, lauree magistrali, master e dottorati.
Inoltre, Crui e Acn opereranno congiuntamente come enti coordinatori per iniziative formative professionalizzantirivolte a PA centrali, locali e soggetti privati sui temi della cybersicurezza. Considerata la natura emergente dei problemi afferenti al vasto ambito della sicurezza informatica e considerando l’importanza dello stretto rapporto tra la ricerca di base e applicata con lo sviluppo di prodotti utili a garantire la competitività del paese, Crui e Acn si impegnano anche a partecipare a bandi, programmi e progetti di ricerca nazionali e internazionali.
“È inutile nasconderselo, l’introduzione di alcune tecnologie come gli algoritmi generativi sta producendo un mutamento epocale che interesserà la società intera e tutti gli ambiti del sapere – evidenzia Salvatore Cuzzocrea, Presidente della Crui – Ma la tecnologia non è buona o cattiva, il valore glielo assegna l’utilizzo che se ne fa. Sarà quindi sempre più necessario formare i cittadini e sviluppare ricerca di alto profilo sui temi di frontiera. In quest’ottica la collaborazione con Acn sulle questioni inerenti la cybersicurezza rappresenta un passo importante per assicurare una transizione solida del Pese verso il futuro digitale”.
Infine, per favorire il necessario scambio di informazionie di buone pratiche tra tutti gli attori in gioco, Accademia, imprese, Istituzioni ed enti di ricerca, al fine di contribuire alla crescita della conoscenza dei fenomeni che ricadono sotto l’ampia definizione di rischio cibernetico, i due enti si impegnano a organizzare conferenze, dibattiti, seminari ed altre iniziative funzionali alla promozione e diffusione della cultura della cybersicurezza, in ambito accademico e sociale. Un tavolo tecnico di coordinamento si occuperà di monitorare e coordinare tutte le attività derivate dalle convenzioni attuative con i singoli atenei nel rispetto delle normative e dei regolamenti interni fra tutte le parti di volta in volta interessate.