C’è anche l’istituzione di un Osservatorio permanente sulla qualità della rete Fttc tra le novità previste per il 2023 dall’Organo di vigilanza (Odv) Tim, come evidenziato nella relazione annuale dell’Odv (SCARICA QUI IL REPORT COMPLETO).
La relazione illustra le attività svolte e i principali risultati raggiunti nel 2022 dall’Organo di vigilanza sulla parità di accesso alla rete Tim nell’ambito della tutela dei principi di non discriminazione e parità di trattamento, ai sensi della delibera n. 348/19/Cons dell’Agcom. La relazione illustra anche la programmazione delle attività pianificate per il 2023 dal nuovo collegio insediatosi lo scorso dicembre.
L’Agcom ha imposto obblighi regolamentari ex ante ed ex post per l’operatore storico italiano, ma Antonio Martusciello, presidente dell’Organo di vigilanza sulla parità di accesso alla rete di Tim, ha affermato di aspettarsi nel prossimo futuro meno obblighi regolamentari ex ante per Tim.
L’Osservatorio sulla qualità della fibra di Tim
Il nuovo Osservatorio permanente sulla qualità della rete Fttc svolgerà un‘attività di monitoraggio per di verificare la qualità dei servizi di connettività su piattaforme di rete ibrida fibra-rame. Nel 2021, di concerto con Tim, sono state individuate le informazioni essenziali riguardanti gli interventi di manutenzione preventiva e di desaturazione attutate da Tim sulla rete Fttc dar inserire nella reportistica del gruppo di impegni 5 sulla qualità della rete – si legge nel report. Nel 2022 è stato concordato con Tim di utilizzare come indicatore di qualità della rete Fttc in rapporto alla guastabilità il Kpi “tasso di guasto Fttc on Field – calcolato su base disservizio” ottenuto aggregando i trouble ticket retail e wholesale.
Il Kpi risulta simile, evidenzia il report, a quello calcolato da Openreach per Ofcom denominato “number of faults that achieved restored service during the relevant month, expressed as percentage of the installed base”. Nel 2023 l’OdV avvierà il monitoraggio di questo indicatore che sarà reso disponibile mensilmente da Tim.
Nel 2023 proseguirà l’attività di vigilanza connessa ad eventuali segnalazioni degli operatori alternativi.
Meno obblighi regolatori per l’ex incumbent?
“Oggi, da mero osservatore, mi aspetto che gli obblighi ex ante, imposti all’incumbent, vengano decisamente ridotti – ha affermato Martusciello presentando la relazione annuale dell’Odv nell’Aula dei gruppi parlamentari – Questa possibilità viene suffragata dalla potenziale deregolamentazione del mercato di accesso centrale all’ingrosso, ma anche da una maggior competitività dei mercati subnazionali e del maggior numero di Comuni contendibili”.
L’Agcom ha di recente aperto la consultazione sull’analisi di mercato per i prezzi all’ingrosso negli anni 2024-28, prevedendo meno obblighi per Tim e prezzi in calo per la fibra.
“La storia dei prossimi anni è tutta da scrivere, consapevoli, ad esempio, della delicata fase che la rete di accesso di Tim sta attraversando”, ha affermato ancora Martusciello. “Del resto, il mercato delle tlc ci ha abituato a un accentuato dinamismo e, in una fase come questa, sono quantomai necessari adeguamenti o vere e proprie trasformazioni degli assetti tradizionali. Nodi che riguardano la politica industriale del sistema-Paese, ma che rivelano l’immutata funzione della rete, veicolo di scambi, materiali e immateriali, che costituiscono, a loro volta il motore di ogni sistema economico. Innovazione e investimenti saranno in grado di promuovere il tanto auspicato rinnovamento strutturale del sistema produttivo. È necessario disegnare nuove opzioni strategiche, poiché non c’è alternativa al mutamento, né al richiamo della responsabilità. Ognuno è chiamato a fornire il proprio contributo”.
Ai lavori presso l’Aula dei gruppi parlamentari hanno partecipato, oltre ai Componenti dell’Odv, Salvatore Rossi, Presidente di Tim, Laura Ària, Commissario dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, Roberto Viola, Direttore Generale della DG Connect presso la Commissione europea. Ha concluso Salvatore Deidda, Presidente della IX Commissione (Trasporti, Poste e Telecomunicazioni) della Camera dei Deputati.
Prestazioni wholesale, il rinnovo dei Kpi
L’azione dell’Organo di vigilanza, che sarà implementata nel 2023, si svolgerà seguendo quattro principali direttrici, tra cui la vigilanza sulle prestazioni offerte da Tim Wholesale agli operatori nei processi di delivery e assurance dei servizi di rete regolamentati (analisi dei Key Perfomance Indicators – Kpi di cui alla Delibera Agcom n. 395/18/Cons, evoluzione dei Kpi, analisi Kpi NetMap).
“L’Odv ha evidenziato che dei 108 indicatori definiti in delibera, ne andrebbero eliminati 46, migliorati 39 e introdotti 2 nuovi, portando il totale a 64 Kpi”, ha affermato Martusciello. “Siamo consapevoli che, allo stato, la procedura di definizione dei mercati rilevanti è volta a valutare se, alla luce delle evoluzioni intercorse dalla precedente analisi, risultino ancora cumulativamente soddisfatti i tre criteri indicati dalla Commissione europea affinché sia applicabile una regolamentazione ex ante (c.d. triplo test). Siamo altrettanto consci che tali risultanze potrebbero mutare profondamente l’organizzazione e i perimetri della rete di accesso, con conseguenze significative anche sui Kpi di non discriminazione, che, a seguito dell’analisi di mercato in corso, auspichiamo possano trovare una loro più compiuta razionalizzazione”.
Il Piano di lavoro 2023 include anche la vigilanza presso le unità operative di Tim (verifiche sulla gestione dei Nodi NGN saturi, verifica requisiti per decommissioning delle centrali locali, test sui nuovi rilasci informatici).
Verrà, inoltre, mantenuto alto il monitoraggio sulla trasparenza delle informazioni offerte al mercato (piani tecnici per la qualità e per lo sviluppo della rete di accesso).
Il nuovo Organo di vigilanza
L’11 dicembre 2008, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni approvava la delibera n. 718, con cui dava il via all’esperienza dell’Organo di vigilanza, entità deputata al controllo del rispetto di 14 Gruppi di Impegni – assunti volontariamente da Tim, approvati e resi vincolanti dal Regolatore, con l’obiettivo di costituire un organismo – conforme al quadro normativo europeo – volto alla verifica degli obblighi di non discriminazione, quali misure attuative della separazione funzionale dell’operatore ex monopolista, e quindi con finalità pro-concorrenziali.
Con la modifica del Gruppo di Impegni n. 7 da parte di Agcom, avvenuta con la Delibera n. 401/22/Cons, l’anno scorso è stato caratterizzato da u’ importante novità regolamentare che ha avuto un forte impatto sul ruolo e l’impegno dell’Organo di vigilanza, il quale ha assunto maggiori caratteristiche di indipendenza e autonomia.
Accanto all’aggiornamento, è stato espressamente previsto che l’Organo di vigilanza possa svolgere ulteriori funzioni attribuitegli dal regolatore, di comune accordo con Tim, alla luce dell’evoluzione del quadro di riferimento.
È, in tale cornice, che il 30 dicembre 2022, si è insediato il nuovo Organo di vigilanza, nelle persone del Prof. Fabio Bassan, Prof. Nicola Blefari Melazzi, Prof. Fabrizio Dalle Nogare, Dott. Giacomo Vigna, con Martusciello presidente.