Le organizzazioni del settore pubblico prevedono di quintuplicare le loro implementazioni multicloud ibride nei prossimi tre anni, il che significa che l’utilizzo generale di infrastrutture IT miste aumenterà al 73%. I principali fattori che guidano le decisioni di acquisto di questo segmento sono cybersecurity, sovranità, protezione e ripristino dei dati. A dirlo sono i i risultati relativi al settore pubblico della quinta indagine annuale dell’Enterprise Cloud Index (Eci), un report realizzato a livello globale da Vanson Bourne per Nutanix che misura i progressi delle pubbliche amministrazioni e delle aziende private nell’adozione del cloud.
Le nuove esigenze dei responsabili IT del settore pubblico
La crescente varietà delle infrastrutture, unitamente a una maggiore attenzione per l’archiviazione dei dati, la gestione, la sicurezza e i servizi, sta spingendo tutti i professionisti IT del settore pubblico a implementare operazioni ibride che uniscano le infrastrutture pubbliche e private. Quasi tutti gli intervistati, compreso il 95% di quelli che lavorano nella Pa, hanno espresso il desiderio di avere un unico luogo per visionare e gestire i molti aspetti delle loro diverse infrastrutture. Con l’emergere di queste funzionalità, gli addetti ai lavori avranno accesso a strumenti unificati che offrono visibilità su dove risiedono tutti i dati, consentono ai team IT di gestire in modo olistico le applicazioni e i dati e permettono loro di apportare le modifiche necessarie per soddisfare i requisiti in continua evoluzione in materia di sicurezza dei dati, backup, conformità, prestazioni e costi.
Gli ambienti misti creano d’altra parte nuove sfide per la gestione dei dati, dato che il valore e il volume nel settore pubblico continuano ad aumentare in modo significativo. L’analisi e l’orchestrazione dei dati, la protezione e il ripristino dei dati e i costi di archiviazione dei dati sono le più complesse. I risultati dell’indagine indicano anche una lacuna nelle capacità di avere visibilità di tutti i dati che risiedono nell’infrastruttura IT estesa. C’è spazio, quindi, per migliorare la disponibilità di strumenti integrati per le operazioni ibride, poiché i dipartimenti informatici non possono gestire, proteggere, sincronizzare o analizzare ciò che non riescono a vedere.
I driver del cambiamento
Come detto, la cybersecurity e la sovranità dei dati sono tra i principali driver degli investimenti nell’infrastruttura IT. Tra le aziende del settore pubblico, la sicurezza informatica e la sovranità dei dati, ovvero la capacità di rispettare le normative nazionali in materia di archiviazione e controllo dei dati, sono i criteri principali, con il 13% ciascuno, mentre i costi sono stati menzionati meno frequentemente.
Tra gli intervistati del settore pubblico dell’Eci, la motivazione principale dello spostamento di applicazioni nell’ultimo anno è stato proprio il miglioramento della sicurezza dei dati. Quasi tutti gli intervistati del settore pubblico a livello globale (98%) hanno dichiarato di aver spostato applicazioni tra le infrastrutture IT negli ultimi 12 mesi e il 47% ha citato come motivazione il desiderio di migliorare il livello di sicurezza della propria azienda o la capacità di soddisfare i requisiti normativi. Il rafforzamento della sicurezza dei dati è stato anche il motivo principale dello spostamento delle applicazioni tra tutti gli intervistati dell’Eci, con una percentuale simile (46%). La speranza di accelerare la velocità di accesso ai dati è è stato il secondo motivo per la mobilità delle applicazioni tra gli intervistati del settore pubblico (39%), seguita dal desiderio di integrazione con servizi native nel cloud, come l’intelligenza artificiale e il machine learning (38%).
La maggior parte degli intervistati, infine, pone il controllo dei costi in cima alla lista delle sfide da affrontare. Per esempio, l’86% degli intervistati del settore pubblico e l’85% degli intervistati a livello globale hanno descritto il controllo dei costi del cloud come una sfida nella gestione delle loro attuali infrastrutture IT, e più di un terzo di ciascun gruppo – il 36% delle organizzazioni del settore pubblico e il 34% degli intervistati a livello globale – ha dichiarato che si tratta di una sfida “significativa”.