Chip e cavi sottomarini, ma anche Intelligenza artificiale, al centro degli incontri di alto livello fra Unione europea e Giappone a Tokyo, che vedono la sigla del primo Consiglio di partenariato digitale Ue-Giappone. Siglano gli accordi il commissario europeo per il mercato interno Thierry Breton e il ministro degli affari interni e delle comunicazioni, Takeaki Matsumoto, fra gli altri. In particolare l’Unione europea “approfondirà la cooperazione con il Giappone sui semiconduttori – spiega Breton – in un momento cruciale che vede i paesi muoversi per rafforzare il controllo su una tecnologia vitale per i settori della difesa, elettronico e automobilistico”.
L’accordo sui chip
Sul fronte chip verrà avviata una collaborazione strategica sul monitoraggio della catena di fornitura facilitando lo scambio tra ricercatori e ingegneri. L’Ue sosterrà anche le società giapponesi di semiconduttori che intendono operare all’interno del blocco.
Il Giappone sta offrendo sussidi per rivitalizzare la propria industria dei chip, che mantiene un vantaggio nei materiali e nelle attrezzature, ma ha perso quote di mercato globali complessive, mentre la scorsa settimana un fondo sostenuto dal governo giapponese ha accettato di acquistare il produttore di materiali per chip Jsr per 6,4 miliardi di dollari nel tentativo di consolidare il settore. Il Paese orientale inoltre sostiene l’impresa di fonderia di chip Rapidus che si basa sul supporto della società di ricerca belga Imec e di Ibm.
Le strategie politiche dietro gli accordi
L’approfondimento della cooperazione tra l’Ue e il Giappone arriva all’indomani della decisione del blocco europeo di impegnarsi nella riduzione della propria dipendenza di chip dalla Cina che mira ad aumentare le sue capacità nella tecnologia di fascia alta. “Abbiamo chiarito che vogliamo solo ridurre i rischi”, ha precisato Breton.
“L’intelligenza generativa, l’integrazione di modelli linguistici di grandi dimensioni nei motori di ricerca, richiede un’enorme quantità di potenza di calcolo. Sia i computer ad alte prestazioni che i chip sono essenziali e l’Unione europea è il luogo ideale in cui investire” scrive su Twitter Breton.
Breton ha anche incontrato il ministro giapponese per gli affari digitali Taro Kono, il ministro degli affari interni e delle comunicazioni Takeaki Matsmoto e il ministro di Stato per l’economia, il commercio e l’industria Fusae Ota, per i primi colloqui ministeriali del partenariato digitale Ue-Giappone.
Il patto sui cavi sottomarini
Così come punta a una soluzione strategicamente efficiente sul piano geopolitico l’accordo sui cavi sottomarini. “Collegare l’Europa al Giappone attraverso un cavo sottomarino di 14mila chilometri è una mossa geopolitica importante per diversificare i punti di strozzatura bypassando la Russia e il Canale di Suez, ridurre la latenza, rafforzare la sicurezza informatica” scrive su Twitter Breton. Obiettivo la realizzazione di un cavo sottomarino di 14mila km che collegherà Giappone e Ue.