La Cina annuncia limiti all’esportazione dal primo agosto di gallio e il germanio materiali fondamentali utilizzato nei chip per computer e nelle celle solari. La decisione, ha dichiarato il ministero del Commercio cinese, ha come obiettivo quella di “salvaguardare la sicurezza nazionale”. Le esportazioni richiederanno un’autorizzazione ufficiale una volta che le regole entreranno in vigore il 1° agosto.
La mossa della Cina era inevitabile dopo i continui ban da parte degli Stati Uniti ma che impatterà e non poco anche sull’Europa.
La posizione della Cina
“La Cina è sempre stata impegnata a mantenere la sicurezza e la stabilità della catena di produzione e approvvigionamento globale e ha sempre messo in atto misure di controllo delle esportazioni eque, ragionevoli e non discriminatorie”, ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri cinese, Mao Ning, in risposta a una domanda sulla decisione annunciata dal ministero del Commercio di Pechino. “È prassi internazionale comune che il governo cinese attui il controllo delle esportazioni sugli articoli pertinenti in conformità con la legge e non prenda di mira alcun Paese specifico”.
L’Europa in allarme
In Europa scatta l’allarme: “La Ue è preoccupata che le restrizioni all’export imposte dalla Cina sul gallio e il germanio, due elementi rari necessari alla produzione dei chip non siano correlate alla necessità di proteggere la pace globale, la stabilità e l’attuazione degli obblighi di non proliferazione della Cina derivanti dai trattati internazionali”, ha dichiarato una portavoce della Commissione europea durante il briefing quotidiano con la stampa. “Chiediamo alla Cina di adottare un approccio che preveda restrizioni e controlli all’export basati su chiare considerazioni di sicurezza, in linea con le regole del Wto”.
L’esecutivo comunitario, ha indicato la portavoce Ue, “sta attualmente lavorando a un’analisi dettagliata delle misure annunciate” da Pechino “e del loro potenziale impatto sulle catene di approvvigionamento globali e sull’industria europea”. Sulla base di questo esame, Bruxelles si riserva valutare “i prossimi passi” e “le prossime azioni nel contesto” giuridico “dell’Organizzazione mondiale del commercio”. Entrambi i materiali, gallio e germanio, “sono qualificati nella nostra legislazione sia come materie prime critiche che strategiche”, ha evidenziato ancora la portavoce, indicando che si tratta di elementi rari “essenziali per l’industria europea”, soprattutto nei settori strategici impegnati “verso la transizione verde e digitale”.
L’intesa Ue-Giappone sui chip
L’annuncio della Cina arriva fra l’altro a ridosso dell’intesa sui chip firmata da Ue e Giappone. Il commissario europeo al Mercato interno, Thierry Breton, e il ministro giapponese all’Economia, Yasutoshi Nishimura, hanno firmato a Tokyo un memorandum sui chip per “potenziare la resilienza della catena di approvvigionamento“, ha spiegato Breton in un tweet. Il documento firmato comprende “un meccanismo di allarme preventivo per prevenire eventuali interruzioni, in particolare nei componenti essenziali delle materie prime. I chip sono vitali per la nostra sicurezza economica”.