Dopo 27 anni Enrico Cereda lascia Ibm Italia. Lo ha comunicato lo stesso top manager, con un post su LinkedIn, esprimendo riconoscenza e gratitudine all’azienda e alle persone con cui ha lavorato.
Cereda nel 2021, dopo cinque anni al timone di Ibm Italia come amministratore delegatoha assunto il ruolo di Technology Leader Ibm Europa, Medio Oriente e Africa, conservando la carica di Presidente della filiale italiana, mentre nel ruolo di Ad gli è subentrato Stefano Rebattoni.
Cereda non ha svelato quale sarà il prossimo capitolo della sua carriera di top manager della digital economy, ma ha indicato di essere già proiettato nel futuro e aperto a nuove sfide. E ha posto l’accento sul vero fattore chiave della trasformazione digitale: le persone e le loro competenze.
Cereda lascia Ibm Italia: l’annuncio
“Sapevo che questo giorno sarebbe arrivato, prima o poi. Ne sono sempre stato consapevole. E, più volte, riflettendoci, mi sono chiesto come affrontarlo, e con quali parole. Per dire di me e dei ventisette anni trascorsi in Ibm. Di un capitolo della mia vita – ricco, avvincente, unico nel suo genere – che oggi si chiude proiettandosi nel futuro”, scrive Cereda.
Il top manager esprime riconoscenza, perché “questo brand iconico ha accompagnato e sostenuto il mio sviluppo professionale offrendomi occasioni che difficilmente avrei potuto avere altrove. Ogni giorno, senza soluzione di continuità, con la fortuna di poter “vivere” l’azienda a 360 gradi in aree diverse – dal software all’hardware, fino ai servizi – anche respirando il multiculturalismo garantito dalle assegnazioni internazionali, in Europa e negli Stati Uniti”.
E poi c’è la gratitudine, perché “senza le persone con cui ho avuto il piacere di collaborare, in un ambiente inclusivo e rispettoso di ogni diversità, non avrei mai potuto coronare il sogno maturato nel corso degli anni: diventare l’Amministratore Delegato e il Presidente di IBM in Italia. E di qui, con il sostegno di tutti, contribuire con orgoglio all’innovazione del tessuto economico e sociale del nostro Paese. Passo dopo passo”.
Le prossime sfide nel digitale
La sfida, ora, conclude Cereda, “è mettere a frutto un bagaglio di esperienza maturata con passione ed energia. Nella convinzione che un progresso equo e sostenibile non può prescindere dall’incontro tra capitale umano e tecnologia. Mai. Il mio impegno sarà dedicato a favorire il loro agire, insieme”.
Un’indicazione, forse, di quelle che potrebbero essere le prossime attività dell’executive italiano. Il focus sul superamento dello skill gap è sempre stato parte fondante del lavoro di Cereda che, già nel settembre del 2020, commentando l’iniziativa SkillsBuild Reignite per l’Italia, messa a disposizione delle Pmi italiane da Ibm insieme ad alcuni partner, affermava: “La formula per dare nuovo impulso alla ripresa economica in Italia è semplice ma richiede grande determinazione per essere concretizzata: tecnologia e capitale umano adeguatamente formato sono i pilastri della trasformazione innovativa che serve al Paese”.
Se cloud, intelligenza artificiale e blockchain forniscono leve poderose alla produttività delle aziende, dichiarava Cereda, “i profili professionali non all’altezza delle sfide che abbiamo di fronte rischiano di essere un freno allo sviluppo”.