IL NUOVO PIANO DEL GOVERNO

Banda ultralarga, spinta alla domanda: take-up del 50% entro il 2026

Assicurare la copertura del Paese con capacità di almeno 1 Gigabit/s e rete 5G standalone sull’intero territorio nazionale. Le decisioni del Comitato interministeriale presieduto dal sottosegretario Butti. Fondi per 2,8 miliardi. Sul tavolo anche il dossier identità digitale e intelligenza artificiale. Parte l’Indice nazionale dei domicili digitali

Pubblicato il 06 Lug 2023

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Via al nuovo piano nazionale sulla banda ultralarga. A Palazzo Chigi, in occasione della la seconda riunione del Comitato interministeriale per la transizione digitale, è stata presentata la proposta di Revisione della Strategia Nazionale per la Banda Ultra Larga.  

All’ordine del giorno della riunione, presieduta dal Sottosegretario all’Innovazione Alessio Butti, anche l’interoperabilità delle Pubbliche Amministrazioni, il Sistema di Identità Digitale, il Fascicolo Sanitario Elettronico e l’Intelligenza Artificiale.

Banda ultralarga, la nuova strategia

Articolata in quattro aree di intervento con 25 iniziative complessive, la nuova Strategia prevede investimenti per circa 2,8 miliardi di euro, anche mediante l’utilizzo delle economie derivanti dalle gare finanziate dal Pnrr, previa approvazione da parte della Commissione europea.

La nuova Strategia si pone l’obiettivo di assicurare la copertura del Paese con reti fisse e mobili di ultima generazione con capacità pari o superiore a 1 Gigabit/s ed estendere la copertura della rete mobile 5G (stand alone) all’intero territorio nazionale. Si punta inoltre a sostenere l’adozione dei servizi della rete fissa ad altissima capacità, con un take-up del 50% entro il 2026 e favorire la creazione di una rete di Edge Cloud Computing, per garantire la qualità dei servizi e consentire notevoli risparmi per gli operatori. “Quest’ultima misura rappresenta una delle prime iniziative in tal senso da parte di un governo europeo”, si legge in una nota.

Ieri in occasione dell’evento Anci, Butti aveva evidenziato la necessità di una maggiore collaborazione con i sindaci per il roll out della banda ultralarga.

Per la digitalizzazione del Paese “il problema delle relazioni con i sindaci è reale, quando si dice sì all’antenna ma non nel mio giardino, si rallenta il processo di innovazione – ha detto Butti – Se non abbiamo connettività  non avanza la digitalizzazione del Paese. E per avere la connettività servono le torri e le antenne. I sindaci sanno che queste infrastrutture sono fondamentali per offrire servizi ai cittadini”.

Il nuovo Piano Bul accende i riflettori anche sulle competenze: il piano ha come obiettivo quello di  aumentare le competenze, la capacità di pianificazione e di monitoraggio degli interventi e a sostenere concretamente l’innovazione del settore. La Strategia sarà sottoposta al Consiglio dei ministri.

PA digitale, missione interoperabilità

Nel corso della riunione è stato affrontato anche il tema dell’interoperabilità. Butti ha illustrato i benefici della Piattaforma Digitale Nazionale Dati, aperta a tutte le PA italiane da ottobre 2022 per gestire e autorizzare lo scambio semplice e sicuro di informazioni tra tutte le PA, favorendo così i processi di digitalizzazione. Sono state proposte delle azioni amministrative volte ad accelerare la messa in interoperabilità di tutto il patrimonio informativo pubblico.

Anpr si integra con la Piattaforma Nazionale Dati

Un esempio di interoperabilità è rappresentato dall’attivazione dei servizi che consentono alle pubbliche amministrazioni di controllare in maniera autonoma e gratuita l’esattezza dei dati anagrafici acquisiti dai cittadini, direttamente sull’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (Anpr). Grazie ai sistemi di interoperabilità messi a disposizione tramite la Piattaforma Digitale Nazionale Dati (Pdnd è ora anche possibile scambiare informazioni tra amministrazioni in maniera semplice e sicura.

L’accesso ad Anpr tramite la Pdnd, permette infatti alle pubbliche amministrazioni di controllare i dati anagrafici contenuti nelle autocertificazioni, consentendo così la verifica in tempo reale delle informazioni fornite dal cittadino, in attuazione della normativa vigente.

I servizi sono disponibili per tutte le pubbliche amministrazioni che avranno concluso il processo di adesione alla Piattaforma Digitale Nazionale Dati e richiesto l’utilizzo dell’applicazione di verifica dei dati offerta dall’Anagrafe.

Parte Inad

Intanto oggi parte Inad, l’indice dei domicili digitali. Sitratta di una sorta di “pagine gialle” delle e-mail certificate: i cittadini che decidono di registrarsi con la propria Pec possono ricevere lì tutte le comunicazioni ufficiali da parte della Pubblica amministrazione.

Grazie a Inad, tutte le comunicazioni della Pubblica Amministrazione con valore legale, come ad esempio rimborsi fiscali e detrazioni d’imposta, accertamenti, verbali di sanzioni amministrative, e così via, vengono inviate direttamente nella casella di posta indicata dal cittadino, che può gestire in autonomia il proprio domicilio digitale.

Dopo aver registrato il proprio domicilio digitale su Inad, le notifiche arriveranno in tempo reale, senza ritardi o problemi relativi al mancato recapito, con notevoli risparmi legati al minore utilizzo della carta e all’azzeramento dei costi di invio tramite servizi postali. Inoltre il cittadino avrà immediatamente a disposizione la documentazione, senza l’incombenza di spostarsi fisicamente per recuperarla, mentre la Pubblica Amministrazione avrà un sistema di comunicazione centralizzato più efficiente, automatizzato e sicuro.

Identità digitale, entro 12 mesi il wallet italiano

Per quanto riguarda il tema dell’identità digitale, è stato presentato il cronoprogramma volto ad avviare il percorso evolutivo degli attuali schemi di identità digitale in Italia attraverso lo sviluppo, entro 12 mesi, del Wallet italiano, in linea con il quadro europeo di riferimento.

Il Fascicolo sanitario elettronico

Il Sottosegretario Butti ha fatto il punto anche sullo stato di attuazione del Fascicolo Sanitario Elettronico. È stato presentato il percorso normativo in corso, frutto della collaborazione con il Ministero della Salute, a partire dal parere positivo espresso dal Garante al nuovo regolamento. L’occasione è stata utile per condividere i risultati ottenuti nell’attuazione del progetto, grazie ad un’intensa attività di confronto con le amministrazioni coinvolte.

Riflettori sull’AI

È infine stato affrontato il tema dell’Intelligenza Artificiale (AI). Per accelerare gli sviluppi in questo ambito sono stati proposti degli interventi per aggiornare il “Programma Strategico Intelligenza Artificiale 2022-2024” – prevista l’istituzione di un nuovo comitato di esperti – nonché la costituzione di un fondo di venture capital, creato dal Dipartimento per la trasformazione digitale e l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, per le startup e le Pmi innovative e per favorire l’adozione dell’AI nella PA.

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