Il Parlamento europeo riunito in sessione plenaria a Strasburgo ha dato l’ok definito al Chips Act con 587 voti favorevoli, dieci voti contrari e 38 astensioni. Il testo legislativo dovrà essere formalmente approvato dal Consiglio Ue per diventare legge.
Spingere gli investimenti e raddoppiare la capacità
Il “pacchetto” di misure punta a creare un ambiente favorevole per gli investimenti sui chip in Europa, accelerando le procedure di autorizzazione e riconoscendo la loro importanza attraverso il cosiddetto “statuto di massima importanza nazionale”.
Uno studio del Parlamento Ue evidenzia che la quota dell’Europa nella capacità produttiva mondiale di semiconduttori è inferiore al 10%. La proposta legislativa mira a portarla al 20%. Un’altra analisi del Parlamento del 2022 ha evidenziato che la pandemia ha rivelato vulnerabilità di lunga data nelle catene di approvvigionamento globali, e la carenza senza precedenti di semiconduttori ne è un esempio lampante. Questo mostra cosa potrebbe esserci in serbo negli anni a venire. Queste carenze hanno portato, tra l’altro, a un aumento dei costi per l’industria e dei prezzi per i consumatori e hanno rallentato il ritmo della ripresa in Europa.
Progettazione chip, risorse anche per le pmi
L’Europa sosterrà progetti mirati a migliorare la sicurezza di approvvigionamento dell’Ue, attirando investimenti e incrementando la produzione. Anche le piccole e medie imprese beneficeranno di un maggiore sostegno, in particolare nella progettazione di chip, al fine di promuovere l’innovazione. In particolare nell’ambito degli aiuti di Stato le pmi potranno ricevere finanziamentio fino al 90%, si scende all’80% per le altre tipologie di imprese.
La procedura di “allarme rapido” per fare fronte alle emergenze
Durante i negoziati con i rappresentanti del Consiglio, i deputati hanno ottenuto 3,3 miliardi di euro per finanziare la ricerca e l’innovazione in materia di chip. E verrà creata una rete di centri di competenza per affrontare la carenza di skills e attrarre talenti. Sarà inoltre anche istituito un meccanismo di risposta alle crisi, attraverso indicatori di “allarme rapido” che consentiranno alla Commissione europea di valutare i rischi per la fornitura di semiconduttori.
Obiettivo leadership
“Avremo maggiore leadership europea nella ricerca e sviluppo nel settore dei microchip, grazie a 3,3 miliardi di euro per l’innovazione e l’aumento della capacità tecnologica e della produzione in Europa”, ha evidenziato il relatore per il Parlamento Europeo, Dan Nica (S&D). E fra le altre misure “l’aumento della sicurezza economica con più investimenti per le industrie sia in termini di licenze più celeri sia di riconoscimento di uno status dove necessaria, la creazione di un centro di competenze adibito ad affrontare la carenza di manodopera e attrarre nuovi talenti, nuovi stabilimenti produttivi e soprattutto un maggiore sostegno alle piccole e medie imprese a livello di progettazione”. Nelle norme di aiuti di Stato “aumentiamo dell’80% l’aiuto massimo per le medie imprese, fino al 90% per le piccole”.
La sovranità tecnologica
“Ci serve un’industria dei microchip forte, robusta e resistente, perché i semiconduttori sono il cuore della nostra economia e di società connesse e decarbonizzate. I semiconduttori alimentano tutti i dispositivi essenziali, da quelli medicali agli smartphone, sono la forza invisibile che stimola l’innovazione e il progresso”, ha sottolineato il commissario per il Mercato interno, Thierry Breton. “Il nuovo Regolamento Ue mira a garantire il futuro industriale e tecnologico europeo, è importantissimo che l’Europa si affermi come potenza tecnologica di fronte alle sfide che dobbiamo affrontare”, ha aggiunto il commissario Breton, definendo la crisi dei semiconduttori “una questione di competitività e di sicurezza e sovranità tecnologica”.
La roadmap dell’Italia
Il governo accelera sul Chips Act italiano. La possibile deadline di presentazione del provvedimento l’ha data il ministro delle Imprese e made in Italy, Adolfo Urso, intervenendo all’assembela di Ucimu. “Penso di riuscire a portare in Consiglio dei ministri prima della pausa estiva, nei primi giorni di agosto, il ddl sulla microelettronica che definirà il Piano Nazionale italiano, in similitudine al Chips act europeo per fare dell’Italia il paese ideale in cui investire sull’economia digitale e la tecnologia green”, ha detto il ministro.