I RUMORS

Smartphone 5G, Huawei punta a tornare nel mercato entro fine anno

Il colosso cinese avrebbe trovato la quadra con Smic per il rifornimento di chip. E secondo alcune società di analisi il piano consentirebbe di produrre fino a 10 milioni di unità. L’azienda punterebbe sui modelli di fascia alta per fare concorrenza a Apple e Samsung. Ma l’impossibilità di usare il sistema operativo Android limiterebbe l’appeal al di fuori della Cina

Pubblicato il 12 Lug 2023

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Nessuna conferma ufficiale al momento, ma sono insistenti le voci che vogliono il colosso cinese Huawei Technologies progettare il suo ritorno al settore degli smartphone 5G entro la fine di quest’anno: la novità imprimerebbe un cambio di rotta dopo che il divieto di vendita di apparecchiature da parte degli Stati Uniti aveva decimato il suo business nell’elettronica di consumo.
Il ritorno sul mercato dei telefoni 5G segnerebbe una vittoria per l’azienda che per quasi tre anni ha dichiarato di essere in modalità “sopravvivenza”. Il fatturato del settore consumer di Huawei ha infatti raggiunto un picco di 483 miliardi di yuan (67 miliardi di dollari) nel 2020, prima di crollare di quasi il 50% un anno dopo.
Secondo i rumors, Huawei dovrebbe essere in grado di procurarsi i chip 5G a livello nazionale sfruttando i progressi fatti nella progettazione di semiconduttori da parte di Semiconductor Manufacturing International Co (Smic).

La “competizione” con Apple e Samsung, poi il colpo fatale

Il gigante tecnologico con sede a Shenzhen un tempo gareggiava con Apple e Samsung per essere il più grande produttore di telefoni cellulari al mondo, fino a quando una serie di restrizioni statunitensi, a partire dal 2019, hanno ridotto il suo accesso agli strumenti per la produzione di chip, essenziali per la produzione dei suoi modelli più avanzati.
I governi statunitense ed europeo hanno etichettato Huawei come un “rischio per la sicurezza”, accusa che l’azienda ha sempre negato. Da allora, Huawei ha venduto solo lotti limitati di modelli 5G utilizzando chip di scorta.

Bloccata dalla vendita di telefoni 4G di ultima generazione, Huawei è scesa dalla maggior parte delle classifiche a livello mondiale lo scorso anno, quando le vendite hanno raggiunto il punto più basso, anche se è salita al 10% di quota di mercato in Cina nel primo trimestre.

Alzato il target da 30 a 40 milioni spedizioni di smartphone per il 2023

Secondo le previsioni degli analisti, Huawei dovrebbe utilizzare il processo di produzione di semiconduttori N+1 di Smic, anche se con un tasso di rendimento previsto dei chip utilizzabili inferiore al 50%, mentre le spedizioni 5G saranno limitate a circa 2-4 milioni di unità. Una seconda azienda ha invece stimato che le spedizioni potrebbero raggiungere i 10 milioni di unità.
Secondo Canalys, Huawei ha spedito 240,6 milioni di smartphone in tutto il mondo nel 2019, il suo anno di picco, prima di vendere la sua unità Honor che rappresentava quasi un quinto delle spedizioni di quell’anno. Il quotidiano China Securities Journal, sostenuto dallo Stato, ha di recente riferito che Huawei ha alzato il suo obiettivo di spedizione di cellulari per il 2023 a 40 milioni di unità dai 30 milioni dell’inizio dell’anno, senza comunque fare riferimento a un ritorno ai telefoni 5G.

In arrivo il “rivale” dell’iPhone P60, ma resta il ban su Android

Secondo alcune società di ricerca, che hanno basato le loro previsioni su informazioni ricevute tramite la catena di fornitura e su recenti annunci dell’azienda, Huawei potrebbe produrre versioni 5G di modelli di punta come il rivale dell’iPhone P60 quest’anno, con nuovi lanci probabili all’inizio del 2024. Tuttavia, le restrizioni statunitensi escludono Huawei dal sistema operativo Android di Google e dal pacchetto di servizi per sviluppatori su cui si basa la maggior parte delle applicazioni Android, limitando l’attrattiva dei telefoni Huawei al di fuori dei confini nazionali.

Focus sulla produzione di chip a 14 nanometri, l’appoggio di Smic

Intanto le società di ricerca hanno notato che Huawei ha annunciato di aver fatto passi da gigante negli strumenti di automazione della progettazione elettronica (Eda) per i chip prodotti con tecnologia a 14 nanometri (nm) e oltre. Le aziende che si occupano di progettazione di chip utilizzano il software Eda per produrre le cianografie dei chip prima della loro produzione in serie nelle fabbriche. Gli analisti ritengono che il software Eda di Huawei potrebbe essere utilizzato con il processo di produzione N+1 di Smic per produrre chip all’equivalente di 7 nm, i potenti semiconduttori tipicamente utilizzati nei telefoni 5G.

Washington ha impedito a Smic di ottenere dall’azienda olandese Asml uno strumento avanzato per la produzione di chip, chiamato macchina Euv, che è fondamentale nel processo di produzione di chip a 7 nm. Ma alcuni analisti hanno riscontrato  che Smic è comunque riuscita a produrre chip a 7 nm modificando macchine Duv più semplici che poteva ancora acquistare liberamente da Asml.

Al contempo, Huawei avrebbe chiesto a Smic di produrre quest’anno componenti di chip al di sotto dei 14 nm per i prodotti 5G. Il tasso di rendimento previsto, inferiore al 50%, significa che i chip 5G “saranno costosi”, ha dichiarato Doug Fuller, ricercatore di chip presso la Copenhagen Business School. “Se Huawei vuole sostenere i costi, può farlo, ma non credo che questi chip siano competitivi in termini di prezzo”, ha dichiarato Fuller.

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