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Healthcare, Biotti: “Digitalizzazione cruciale per la patient experience”

Il Sales & Marketing Director di Maps Healthcare, spiega la strategia della nuova business unit del Gruppo che punta a spingere l’innovazione e ad accelerare la roadmap nazionale. Riflettori sui big data e sulle competenze

Pubblicato il 17 Lug 2023

Immagine di PopTika da Shutterstock

Oggi i dati sono il bene più prezioso che abbiamo: raccoglierli in modo accurato ed elaborarli correttamente fornisce un vantaggio competitivo straordinario per le aziende.

Nell’era dei big data, gestire in modo evoluto e funzionale questa miniera spesso non è semplice: servono strumenti e competenze specifiche.

Maps Group nasce proprio dall’esigenza di fornire una bussola nella complessità, guidando le aziende a scegliere meglio analizzando i dati a loro disposizione. Il gruppo sviluppa, infatti, soluzioni tecnologiche in grado di acquisire le informazioni estraendole da dati non strutturati e rendendole conoscenza fruibile grazie a Soluzioni di Data Analysis.

Nel 2018 il gruppo ha iniziato un percorso nella sanità, con un piano industriale che in 5 anni, grazie a una serie di acquisizioni, ha permesso un posizionamento anche in quest’ambito.

Ad inizio 2023 è infatti nata Maps Healthcare, una business unit interamente dedicata al mondo della sanità digitale. La BU comprende le aziende Artexe, Iasi, SCS Computer e I-Tel, e si pone come obiettivo quello di accompagnare le strutture sanitarie sia pubbliche sia private nel percorso di digitalizzazione verso modelli “connected care” con soluzioni phygital, piattaforme e applicazioni volte al miglioramento della Patient Experience in tutti i suoi ambiti.

“In alcuni anni abbiamo portato a bordo diverse realtà tra loro complementari, che ci hanno permesso di presentare sul mercato un’offerta solida”, commenta Fabrizio Biotti, Sales&Marketing, Director di Maps Healthcare.

“La scelta – spiega – è stata quella di acquisire piccole realtà focalizzate su alcune nicchie di mercato per noi importanti e accomunate da forti componenti di competenza e specializzazione. L’obiettivo è, infatti, fornire al mercato soluzioni concrete”.

Mettere al centro la Patient Experience

Maps Healthcare si distingue per il forte focus sul miglioramento della Patient Experience, della parte relativa cioè ai servizi al paziente (dalla gestione delle liste d’attesa alle prenotazioni, dall’accoglienza all’attesa in struttura, dall’appropriatezza prescrittiva al supporto della medicina di iniziativa, senza dimenticare la gestione della cronicità).

“La digitalizzazione è cruciale per migliorare la Patient Experience – sottolinea Biotti – Vogliamo andare oltre la semplice assistenza e prenderci cura a 360 gradi dell’assistito”.

Il primo passo consiste nella personalizzazione della comunicazione con le diverse piattaforme per la gestione delle informazioni in modalità multicanale e interattiva lungo tutto il percorso di cura.

L’offerta è articolata e integrata: si va da soluzioni come MR-You® e ZeroCoda® che si prendono cura del cittadino dal momento in cui questi entra in contatto con le strutture sanitarie e lo accompagnano in tutte le sue interazioni successive, a tecnologie come Sm@rtHealth®, che completano il percorso con la comunicazione multicanale.

“Abbiamo poi un’offerta precisa sul telemonitoraggio, che è “Salute A casa”, che si integra bene con una serie di strumenti certificati prodotti da terzi che servono per controllare il paziente a casa, una volta dimesso”, osserva Biotti. Soluzioni come questa puntano ad aumentare l’empowerment del paziente nel percorso di cura, consentendo alle strutture sanitarie di monitorare i pazienti fragili e cronici, offrendo loro processi self-service per la misurazione dei propri parametri.

Infine, soluzioni come Medicalbox lavorano con il mondo del corporate welfare, partendo dai bisogni del dipendente.

A fronte di questa offerta composita, l’obiettivo ultimo di Maps Healthcare resta estrarre valore dai dati clinici e amministrativi che queste soluzioni utilizzate dalle strutture sanitarie creano, per poter supportare al meglio il passaggio degli enti ospedalieri verso modelli di connected care, cioè un sistema che integri sempre più la tecnologia nei modelli organizzativi, anche in sanità.

Maps Healthcare conta 8 sedi in Italia, contratti con 5 enti regionali di sanità, 110 aziende private, tra cui i primi cinque gruppi privati a livello nazionale, 420 presidi pubblici, 80 laboratori analisi.

Le sfide vinte

L’ostacolo principale per chi si occupa di sanità in Italia è riuscire a fornire soluzioni flessibili e adattabili alla realtà composita dei 21 diversi sistemi regionali. “La piattaforma è uno strumento per noi prezioso proprio perché si adatta alle singole realtà regionali e alle esigenze delle varie strutture sanitarie – rileva Biotti – La piattaforma Clinika, per esempio, permette di estrarre valore dal dato e ha una tecnologia associata in maniera molto forte alle competenze”.

Le persone che lavorano in Maps Healthcare, infatti, sono figure con competenze trasversali: oltre a saper utilizzare bene gli strumenti digitali, hanno una forte competenza sanitaria. “La sanità è un ambito delicato, nel quale è estremamente importante conoscere i processi. Solo in questo modo si garantisce alle Regioni e alle aziende sanitarie un prodotto finale adeguato e coerente con le loro esigenze”.

Clinika permette per esempio di fare l’analisi semantica del dato: “Questo consente non solo di analizzare il dato strutturato presente nei vari gestionali, ma anche di leggere un dato destrutturato, presente, per esempio, nei referti.

Riuscire a integrare i due dati, e associarli a determinati cluster prescrittivi, può portare a vantaggi indiscutibili”.

Un esempio riguarda le liste d’attesa, che spesso si allungano a causa di prescrizioni inappropriate: avere una piattaforma che aiuta le aziende e le Regioni a controllare questo tipo di situazioni, inviando per esempio dei warning, contribuisce a migliorare l’esperienza, formando allo stesso tempo il personale a non reiterare gli errori.

“Un punto di forza della nostra offerta è che le applicazioni di Maps Healthcare sono integrabili tra loro. Per esempio, applicando la tecnologia di data analytics ai processi di accoglienza e attesa in struttura, l’applicazione Clinika permette di gestire al meglio il personale, ottimizzandone il carico di lavoro”, osserva Biotti.

Guardando al futuro, Maps Healthcare intende “continuare a crescere in termini di fatturato anche tramite acquisizioni, diventando così un importante player di riferimento nei processi di sanità digitale. E ovviamente continuare a prendersi cura a 360 gradi dei nostri clienti”, conclude Biotti.

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