Exprivia chiude il primo trimestre del 2013 in utile, con risultati “in controtendenza con l’andamento di mercato, in un contesto che vede in Italia secondo le prime anticipazioni, l’IT tradizionale e l’area dei servizi in particolare, in caduta libera (-5,8% su base annua)”. L’utile netto si attesta a 67.016 euro, a fronte di perdite per 1,6 milioni registrati nello stesso periodo dello scorso anno. Il risultato ante imposte si attesta ad un valore di 927mila euro, pari al 3% del valore della produzione, “in netto miglioramento rispetto allo stesso periodo del 2012, quando era negativo per 1 milione di euro”, si legge in una nota.
I ricavi sono in linea con lo stesso periodo dell’esercizio precedente, l’azienda mette in evidenza un “significativo recupero della marginalità rispetto al 2012, con una crescita rilevante delle aree di mercato banche e finanza e utilities – si legge in una nota – l’area internazionale incrementa i ricavi raggiungendo quota 11% dei ricavi di gruppo. In evidenza la performance della capogruppo Exprivia spa“.
Nel dettaglio, l’azienda ha chiuso il primo trimestre con un valore della produzione consolidato a 31,1 milioni di euro, stabile rispetto allo stesso periodo del 2012, e ricavi netti consolidati a 30,4 milioni, stabili rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. L’Ebitda consolidato è pari a 2,5 milioni di euro, pari all’8% del valore della produzione, in crescita significativa rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (920mila euro nel 2012).
L’azienda sottolinea “il recupero di marginalità della capogruppo Exprivia Spa che, assieme all’Area Internazionale, che ha contribuito significativamente ai risultati conseguiti”, si legge nella nota.
L’azienda, in tandem con Simest, ha recentemente investito 2 milioni di euro per lo sviluppo del business in Brasile, un paese su cui punta molto come trampolino di lancio in Sud America.