Open Fiber si prepara a varare il nuovo piano industriale che metterà nero su bianco le strategie della società wholesale della fibra, controllata al 60% da Cassa Depositi e Presiti. La riunione del consiglio d’amministrazione è in programma oggi, ma intanto proprio da Cdp arrivano precisazioni sulle indiscrezioni di stampa circolate negli ultimi giorni. E Infratel sblocca garanzie per 1,7 miliardi, pari ai crediti futuri che la società otterrà dalle aree grigie.
La lettera di Cdp al Governo
Al centro dell’attenzione è finita una lettera indirizzata ai ministri competenti e firmata dall’Ad di Cdp, Dario Scannapieco, e dal presidente Giovanni Gorno Tempini, che secondo i rumors avrebbe contenuto una richiesta al governo di nuovi fondi per Open Fiber. La replica non si è fatta attendere, con fonti interne a Cassa Depositi e Prestiti che hanno fatto trapelare una precisazione: non si tratta di richieste addizionali di denaro ma di somme dovute al verificarsi di determinate condizioni e sostanzialmente corrispondenti a costi effettivi e non previsti sostenuti da Open Fiber. La lettera indirizzata al governo sarebbe dunque, secondo le fonti di Cdp, una scelta naturale nel rapporto istituzionale di Cdp con il suo principale azionista, il governo, per avviare una dialettica istituzionale e costruttiva che serva a dare una soluzione positiva alla situazione in corso.
Si tratta di una risposta indiretta anche alle polemiche sollevate dal senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, che si era detto contrario a “richieste di soldi di Cdp per conto di Open Fiber” invitando il governo a “non staccare assegni con fretta e superficialità”.
Infratel sblocca garanzie per 1,7 miliardi
Intanto, a ridosso del Cda di Open Fiber che avrà all’ordine del giorno anche il nuovo piano industriale, è arrivata la notizia che Infratel ha sbloccato per Of garanzie pari a 1,7 miliardi: si tratta dell’ammontare dei crediti futuri per le aree grigie che serviranno come garanzie da dare alle banche per ottenere nuovi finanziamenti. Lo sblocco delle garanzie era stato negato in un primo momento da Infratel ed è avvenuto dopo un iter che ha portato alla modifica della richiesta originaria di Open Fiber, che ha accolto i rilievi sollevati da Infratel con i pareri del Dipartimento per la Trasformazione Digitale e del Mef e puntando all’interesse pubblico. Oltre a questo, Open Fiber è impegnata – anche in vista del nuovo piano industriale – nella rinegoziazione con le banche del project financing da 7,2 miliardi di euro.
L’intervento del ministro Salvini
Sul tema della banda ultralarga è intervenuto oggi anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini: “Stavo pensando – ha detto durante l’evento ‘L’Italia dei sì’ – anche alle telecomunicazioni, al problema Tim, Open Fiber e a quanto il sistema Fs con le sue migliaia di chilometri di infrastrutture ferroviarie, le sue 2.200 stazioni, potrebbe essere veramente la chiave di volta per evitare il trascinarsi di due situazioni imprenditoriali. Lo dico col massimo rispetto dei mercati a borse aperte – conclude Salvini – però noi siamo a disposizione per essere proattivi e propositivi per mettere la rete ferroviaria infrastrutturale per cablare l’intero paese”.