L'OSSERVATORIO AGCOM

Banda ultralarga, crescono Ftth e Fwa. Giù le risorse per le comunicazioni elettroniche

Le linee Fiber to the home crescono di circa 250 mila unità rispetto allo scorso dicembre e di 850 mila su base annua. In aumento anche quelle basate sul Fixed wireless access che, con un incremento di circa 140 mila unità nell’anno, sono arrivate a fiorare 1,9 milioni. A quota 18,7 milioni le linee broadband complessive. Negli ultimi cinque anni i fondi si sono ridotti di circa 4,28 miliardi di euro: il 70% circa ascrivibile alla riduzione dei ricavi dei servizi su rete mobileper effetto della forte pressione competitiva

Pubblicato il 25 Lug 2023

cantieri fibra ottica 9

Continua ad evolversi il comparto della telefonia fissa in Italia. Mentre nell’ultimo quadriennio le linee in rame sono diminuite di circa 6,9 milioni di linee, gli accessi Fttc – pur se in lieve flessione (-60 mila accessi su base trimestrale, -129 mila su base annua) –  continuano a rappresentare oltre 50% della customer base complessiva. Le linee Ftth intanto crescono di circa 250 mila unità rispetto allo scorso dicembre e di 850 mila su base annua, mentre con riferimento al marzo 2019 l’incremento è di poco inferiore ai 2,8 milioni. In aumento, anche se in misura più contenuta, le linee Fixed Wireless Access che, con un incremento di circa 140 mila unità nell’anno, sono divenute circa 1,9 milioni.

Sono i dati diffusi dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AgCom) nell’Osservatorio sulle Comunicazioni (SCARICA QUI IL DOCUMENTO ORIGINALE) relativo all’ultimo trimestre 2022, dal quale emerge anche che le linee broadband complessive, a fine marzo 2023, sono stimate in 18,7 milioni di unità, risultando in marginale aumento (+21 mila linee) su base trimestrale e in leggera riduzione su base annua (-52 mila linee). La crescita degli accessi Ftth non è dunque bastata a bilanciare il decremento, in particolare, delle linee Dsl.

Fra tante flessioni, pubblicità online in crescita del 93%

Il valore complessivo delle aree economiche di interesse dell’Autorità (comunicazioni elettroniche, televisione in chiaro e a pagamento, radio, editoria quotidiana e periodica, pubblicità online, servizi di corrispondenza e consegna pacchi) è valutabile, nel 2022, in 52,1 miliardi di euro, in flessione su base annua dello 0,7% e del 2,1% con riferimento al quinquennio che va 2018 al 2022. La variazione complessiva è relativamente contenuta (-350 milioni su base annua, -1,1 miliardi verso il 2018) ma guardando ai singoli settori si osservano dinamiche assai differenziate.

Negli ultimi cinque anni le risorse delle comunicazioni elettroniche si sono ridotte di circa 4,28 miliardi di euro (da 31,21 a 26,94 miliardi di euro), di cui il 70% circa ascrivibile alla riduzione dei ricavi dei servizi su rete mobile, un mercato caratterizzato da un’accentuata pressione competitiva.
I ricavi della televisione flettono, tra il 2018 ed il 2022, di 360 milioni di euro (complessivamente passano da 8,34 a 7,98 miliardi di euro), ma senza l’apporto dei servizi a pagamento via web, largamente rappresentati dalle offerte di contenuti video delle diverse piattaforme presenti sul mercato, la riduzione sarebbe nell’ordine di 1,5 miliardi di euro. Le risorse della radio non mostrano mutamenti significativi (600 milioni nel 2022) mentre quelle dell’editoria quotidiana e periodica si sono ridotte, nel periodo 2018-2022, di circa 1 miliardo di euro (da 3,77 a 2,76 miliardi di euro, -26,7%). Allo stesso tempo, il valore della pubblicità online è cresciuto del 93%, passando da circa 3 miliardi di euro stimati per il 2018 ai quasi 5,9 miliardi di euro del 2022, con la componente ascrivibile alle sole piattaforme stimabile nel 2022 in circa 5 miliardi di euro.

Crescono la velocità delle connessioni e il consumo di dati

In ambito telefonia, il report rivela un consistente aumento delle prestazioni in termini di velocità di connessione commercializzata: le linee con velocità pari o superiori ai 30 Mbit/s hanno raggiunto l’83% di tutte le linee broadband, mentre il peso di quelle con prestazioni superiori ai 100 Mbit/s è salito dal 33,3% del marzo 2019 al 69,3% dello scorso marzo. Parallelamente continua la crescita del consumo di dati: in termini di volume complessivo, il traffico giornaliero nel primo trimestre del 2023 ha segnato una crescita dell’8,8% su base annua, segnando, allo stesso tempo, un +121% rispetto ai primi tre mesi dell’anno 2019. Corrispondentemente, i dati unitari di consumo (traffico giornaliero per linea broadband) evidenziano un aumento dell’8,9% su base annua e del 102,8% rispetto al corrispondente periodo del 2019.

Nel quadro competitivo degli accessi broadband e ultra-broadband, a fine marzo 2023, Tim si conferma quale maggiore operatore con il 39,4%, seguito da Vodafone con il 16,7% e da Fastweb e Wind Tre entrambi al 14,2%.

Rete mobile: crescono le sim attive, Tim leader di mercato

Nella rete mobile, a fine marzo 2023, le sim attive (Human e M2M) sono complessivamente 107,6 milioni, circa 1,1 milioni di unità in più su base annua. Più in dettaglio, le sim M2M sono aumentate di oltre 0,78 milioni, mentre, nello stesso periodo di tempo, l’incremento di quelle Human (cioè “solo voce”, “voce+dati” e “solo dati” che prevedono iterazione umana) è risultato essere pari a 0,33 milioni di sim. Le linee Human sono rappresentate per l’86,7% dall’utenza residenziale; con riferimento alla tipologia di contratto, l’89,7% dei casi è riferito alla categoria “prepagata”.

Relativamente alle sim complessive, Tim è il leader di mercato con il 28,1%, seguita da Vodafone (27,5%) e Wind Tre (24,1%), mentre Iliad raggiunge il 9,2%. Considerando il solo segmento delle sim “human”, Wind Tre rimane il principale operatore con il 25,3%, seguito da Tim con il 24,4% e Vodafone con il 22,5%, mentre Iliad, con una crescita di 1,3 punti percentuali su base annua, ha raggiunto il 12,6%.

Sono valutabili in circa 56,3 milioni le sim “human” che hanno prodotto traffico dati nel corso dei primi tre mesi dell’anno, valore inferiore di circa 360 mila unità al corrispondente valore del 2022. Il relativo consumo medio unitario giornaliero del primo trimestre è stimabile in circa 0,73 GB, in crescita del 25,2% rispetto al 2022, valore non lontano dall’essere quadruplicato nei confronti del corrispondente dato del 2019 (0,19 GB).

Piattaforme online: crescono i visitatori

Analizzando i dati di utilizzo delle piattaforme online, nel mese di marzo 2023 circa 43,8 milioni di utenti unici hanno navigato in rete in media per un totale di oltre 68 ore. Ai primi posti della graduatoria si confermano l’insieme di siti web e applicazioni che hanno a riferimento i big player internazionali (Alphabet/Google, Meta/Facebook/Instagram, Amazon, Microsoft), seguiti da quelli di alcuni tra i principali gruppi editoriali nazionali (Cairo Communication/Rcs Mediagroup, Gedi Gruppo editoriale, Fininvest/Arnoldo Mondadori Editore, Mfe/Mediaset).

Con riferimento all’andamento delle audience dei siti e applicazioni di informazione generalista, lo scorso marzo si sono registrati 38,3 milioni di utenti unici, con un incremento (+1 milione di visitatori) rispetto a marzo 2022. A marzo 2023, con 30,5 milioni di utenti unici, quello del “Corriere della Sera” è risultato il sito (e relative applicazioni) maggiormente frequentato, seguito da “La Repubblica” (30,2 milioni) e “Fanpage” (23,9 milioni).

L’analisi delle piattaforme online di e-commerce evidenzia, con 37,8 milioni di utenti unici registrati a marzo 2023, una crescita rispetto allo stesso mese del 2022, pari a circa +550 mila visitatori. Ai primi posti si collocano i siti e le applicazioni di e-commerce di proprietà di Amazon, con 35,5 milioni di utenti unici (in crescita del 3,4% rispetto a marzo 2022), seguiti da quelli di eBay che ottiene 18,1 milioni di visitatori (in crescita del 6,3%) e di Subito.it, visitati da poco oltre 12 milioni di internauti (con un +2,2%).

In calo gli utenti delle piattaforme Vod a pagamento

Con riferimento all’andamento degli utenti unici delle piattaforme che offrono servizi di video on demand (Vod) esclusivamente a pagamento, a marzo 2023, con 15 milioni e 275 mila navigatori, si riscontra una flessione (-870 mila internauti) rispetto allo stesso mese del 2022. In media, nei primi tre mesi dell’anno, Netflix registra 8,9 milioni di utenti unici (-3,6% rispetto al medesimo periodo del 2022) ed è seguita da Amazon Prime Video con 6,3 milioni di visitatori (-10,0%). Disney+, con in media oltre 3,7 milioni di internauti, e Sky/Now, con utenti unici medi pari a 1,2 milioni, registrano una crescita (rispettivamente del +5,8% e +15,3%), mentre Dazn (2,3 milioni di utenti unici medi) registra una flessione del -10,2% rispetto ai primi tre mesi del 2022).

Analizzando il tempo di navigazione sui principali siti di streaming video che offrono servizi esclusivamente a pagamento nel mese di marzo 2023, è possibile constatare una flessione del 12,8% rispetto a marzo 2022. L’analisi circa il tempo complessivamente trascorso dai navigatori sulle diverse piattaforme nei primi tre mesi del 2023, consente di osservare, sebbene con diversa intensità, una complessiva flessione per i principali operatori. Netflix da circa 99 milioni di ore nei primi tre mesi del 2022 passa a 90 milioni di ore nello stesso periodo del 2023, registrando una flessione del 9,2% di ore dedicate alla consultazione dei propri siti e applicazioni; analogamente, anche Amazon Prime Video presenta un andamento in contrazione (-40,8%) del tempo speso (da 21 milioni di ore nel primo trimestre del 2022 passa a 13 milioni di ore nello stesso periodo del 2023). Analogamente, Disney+ e Dazn vedono una flessione delle ore complessive trascorse dagli utenti (che passano, rispettivamente, da 8 a meno di 5 milioni di ore e da 3 a 2,5 milioni di ore di navigazione complessive nei primi tre mesi del 2022 e 2023). Per il servizio Now di Sky si rileva, invece, una crescita (+8,6%) delle ore dedicate alla consultazione dei relativi siti o applicazioni.

Relativamente alle piattaforme di video on demand (Vod) che offrono servizi gratuiti, con 35 milioni e 864 mila navigatori unici collegati a marzo 2023, è possibile constatare una contrazione dell’audience rispetto al marzo 2022 (–648 mila soggetti). Al riguardo, considerando i tre mesi del 2023, si sottolinea come, tra le piattaforme Vod gratuite, quelle maggiormente visitate in termini di utenti unici medi mensili sono risultate News Mediaset Sites (con 22,5 milioni), Sky TG24 (con 9,7 milioni) e RaiPlay (9,1 milioni).

Stampa digitale in crescita

Secondo l’Osservatorio, i quotidiani venduti in formato digitale non hanno registrato variazioni di particolare rilievo (nel trimestre oscillano intorno ad una media di 210 mila copie giornaliere), e risultano in crescita (+13,4%) rispetto al corrispondente valore del 2019, quando le copie erano pari a circa 180 mila unità giornaliere.

La vendita di copie digitali è maggiormente concentrata rispetto a quella cartacea: le prime cinque testate del segmento digitale (Corriere della Sera, La Repubblica, Il Sole 24Ore, Il Fatto quotidiano e La Stampa) rappresentano il 59,7% delle copie complessivamente vendute nel trimestre, mentre il corrispondente valore per la versione cartacea scende al 34,0%.

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