Il valore del mercato pubblicitario su Internet registra un +2,1% nel primo trimestre 2013, mentre tutti gli altri principali media riportano perdite comprese tra il -20% e -30.
Sono gli ultimi dati di Nielsen, in base ai quali la rete emerge in sostanza come l’unico medium in controtendenza. Ma la sua performance non brilla, perché dall’inizio dell’anno anche la pubblicità sul web sta continuando a calare.
A gennaio 2013 il mercato pubblicitario su Internet aveva fatto registrare un rassicurante +9%, ma poi era stato investito in pieno, così come gli altri mezzi, dallo stallo politico istituzionale e dei consumi, e aveva segnato un +1,5% a febbraio, che aveva portato il bimestre a +5%. E adesso dalla trimestrale emerge un “debole” + 2,1%.
Considerando il perimetro dei mezzi e delle tipologie di advertising rilevate da Nielsen, il valore complessivo del mercato pubblicitario nei primi 3 mesi di quest’anno si ferma a poco meno di 1,6 miliardi di euro. Rispetto allo stesso periodo del 2012, mancano all’appello 371 milioni di euro, per una variazione complessiva del -18,9%. Il calo è distribuito in maniera abbastanza omogenea, a parte, appunto, l’eccezione rappresentata da Internet.
Anche per quanto riguarda i settori merceologici il calo è trasversale.
Le aziende dei primi 5 comparti (alimentari, automobili, tlc, farmaceutici/sanitari e media/editoria), spiega l’ufficio studi Nielsen, hanno ridotto i budget in maniera rilevante, con tagli che vanno dal -15% al -30%. I risultati del primo trimestre sono frutto della congiuntura economica molto critica, ma anche dell’incertezza politica pre e post elettorale che ha caratterizzato l’Italia. “Difficile prevedere un’inversione di tendenza almeno nella prima metà dell’anno” sottolinea la nota di Nielsen precisando che nel medio termine, se a livello europeo e nazionale dovessero essere adottate misure di sostegno alla crescita economica (come allentamento dei vincoli di stabilità, erogazione dei crediti della PA verso le imprese, alleggerimento o differimento del carico fiscale, per citare i temi più ricorrenti), “è ragionevole sperare in una boccata d’ossigeno per i consumi e quindi in un leggero miglioramento della situazione del mercato pubblicitario nell’ultimo trimestre dell’anno”.
I settori piu’ colpiti, secondo le tabelle elaborate da Nielsen, risultano nel trimestre quello dei quotidiani (-26,1%), della Tv (-19,1%), direct mail (-20,8%), periodici (-22,3%) 3 cinema (-19,9%).