Entra nella fase operativa il fascicolo sanitario elettronico 2.0: la Conferenza Stato-Regioni ha dato parere favorevole allo schema di decreto del Ministro della Salute, Orazio Schillaci, e del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega all’innovazione tecnologica, Alessio Butti, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, Giancarlo Giorgetti. Il decreto entrerà in vigore con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, come fa sapere in una nota il ministero della Salute.
Il fascicolo sanitario elettronico (Fse) “può passare finalmente alla fase operativa. Si tratta di un risultato atteso e un passo in avanti nella digitalizzazione dei dati sanitari”, ha commentato il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, che ha presenziato alla seduta straordinaria della Conferenza Stato Regioni che ha espresso parere favorevole sullo schema di decreto interministeriale. Gemmato ha definito il Fse uno strumento fondamentale di sanità digitale.
Il decreto individua i contenuti del fascicolo, i limiti di responsabilità e i compiti dei soggetti che concorrono alla sua implementazione, le garanzie e le misure di sicurezza da adottare nel trattamento dei dati personali nel rispetto dei diritti dell’assistito, nonché le modalità e i livelli diversificati di accesso e si compone di tre allegati tecnici.
Il fascicolo sanitario elettronico è operativo
“Ringrazio sentitamente il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli – ha affermato Gemmato – per aver portato nella conferenza odierna importanti provvedimenti, tra cui quello relativo al Fascicolo sanitario elettronico che seguo da tempo e ritengo uno strumento fondamentale di sanità digitale, attraverso il quale i cittadini, così come i professionisti sanitari, potranno consultare i dati clinici, utili tra l’altro alle attività di diagnosi e cura, valutazione preventiva dell’appropriatezza prescrittiva e monitoraggio dell’aderenza alle terapie”.
Il Fse è in linea con gli obiettivi della misura 6 del Pnrr di garantire una territorialità sanitaria ai cittadini e di colmare il gap che esiste ancora tra Nord e Sud d’Italia, ha detto ancora Gemmato.
Per i cittadini anche un Taccuino personale
All’interno del Fse saranno contenuti i dati identificativi e amministrativi del cittadino, i referti e verbali di pronto soccorso, le lettere di dimissione, il profilo sanitario sintetico (ossia il documento socio-sanitario informatico redatto e aggiornato dal medico di medicina generale o dal pediatria di libera scelta che riassume la storia clinica dell’assistito e la sua situazione corrente conosciuta), le prescrizioni specialistiche e farmaceutiche e altri documenti quali, tra gli altri, cartelle cliniche, vaccinazioni e dati delle tessere per i portatori di impianto.
Il nuovo Fse risponde alle esigenze dei cittadini che potranno consultare dati clinici, accedere a prestazioni di telemedicina, emergenza-urgenza ed erogazione farmaci, prenotare prestazioni sanitarie. Il cittadino avrà il diritto di accedere al “Taccuino personale”, sezione riservata del Fse dove potrà inserire, modificare ed eliminare i dati e i documenti personali relativi ai propri percorsi di cura.
Accesso ai medici per le attività di diagnosi e cura
Consentirà ai medici di medicina generale, pediatri e medici specialisti di consultare e analizzare i dati clinici degli assistiti a supporto delle attività di diagnosi e cura, per la valutazione preventiva dell’appropriatezza prescrittiva e il monitoraggio dell’aderenza alle cure del paziente, per la prevenzione primaria e secondaria e la prenotazione di prestazioni per i propri assistiti.
Sarà uno strumento utile anche alle attività dei farmacisti, tra cui la distribuzione di farmaci e la verifica della terapia erogata, la registrazione e segnalazione di allergie e reazioni avverse ai farmaci; degli infermieri e di altri professionisti sanitari per la ricerca e consultazione dei dati clinici degli assistiti di cui seguono la cura; delle Direzioni Sanitarie Regionali, nell’ambito delle attività di prevenzione e programmazione sanitaria e degli enti di ricerca per supportare le attività di ricerca in campo medico e biomedico.
L’alimentazione del Fse sarà garantita dalle Asl, dalle strutture sanitarie pubbliche e accreditate del Servizio sanitario nazionale e dei servizi socio-sanitari regionali e dai Servizi territoriali per l’assistenza sanitaria al personale navigante (Sasn), nonché dalle strutture sanitarie autorizzate e dai professionisti sanitari, anche convenzionati con il Ssn, quando operano in autonomia.
Interoperabilità tra le Regioni
L’interoperabilità del fascicolo sanitario elettronico, qualora l’assistito debba rivolgersi a strutture sanitarie di regioni diverse da quella di assistenza, è garantita dall’Infrastruttura nazionale per l’interoperabilità fra i Fse (Ini).
La Conferenza Stato-Regioni ha dato parere favorevole anche sui flussi informativi “Sistema informativo per il monitoraggio dell’assistenza riabilitativa” (Siar), “Sistema informativo per il monitoraggio delle attività erogate dai consultori familiari” (Sicof) e “Sistema informativo per il monitoraggio dell’Assistenza Domiciliare” (Siad) che sono strettamente collegati e di importanza strategica per l’alimentazione del Fse.
Infine, è stato diramato alle Regioni il decreto di programmazione di parte dei 750 milioni di euro per la realizzazione dei servizi di telemedicina collegati, investimento di cui Agenas è il soggetto attuatore e per il quale è previsto il raggiungimento del target europeo entro dicembre 2023.