Una strategia che punta sui business innovativi e ad alta crescita (mobile Internet innanzitutto) e un quadro regolatorio più compatibile con le necessità di investimento permettono a Deutsche Telekom di guardare con fiducia al futuro. Il Ceo e presidente del consiglio d’amministrazione René Obermann ha confermato le previsioni di crescita del gruppo: “Nel 2014, vogliamo stabilizzare le entrate in Germania, in Europa ci aspettiamo un aumento dell’utile e anche negli Stati Uniti prevediamo di crescere”.
Il quadro regolatorio ha un ruolo in questa visione ottimistica: “Vediamo incoraggianti sviluppi sul tema chiave dell’accesso alle reti regolato e del vectoring, che trasforma il cavo in rame in una linea ultra-veloce”, afferma il numero uno di DT; “se la Bundesnetzagentur manterrà la sua posizione emanando la normativa annunciata, siamo pronti a spendere altri miliardi nel roll-out delle reti”.
Per DT, la recente proposta della Bundesnetzagentur (o Federal Network Agency) sul vectoring va in una direzione “compatibile” con la pianificata espansione della banda larga fissa in Germania. Il vectoring permetterà un istantaneo raddoppio della capacità. DT prevede di investire circa 6 miliardi di euro nei prossimi anni per il roll-out del vectoring e della fibra ottica e questi investimenti saranno resi possibili anche dai modelli di prezzo differenziati per navigare su rete fissa che saranno introdotti dal 2016. Ci sarà infatti una tariffa di base, per un volume di dati medio-alto, ma i consumatori più pesanti pagheranno un extra oppure potranno accedere a tariffe flat ma che costeranno 10-20 euro al mese in più rispetto a oggi. “L’alternativa sarebbe una rete più lenta per tutti o più costosa per tutti, e non è giusto. Sarà invece più veloce per tutti e più costosa per alcuni, è più equo”, dice Obermann.
Positiva per Obermann anche la decisione del regolatore sui prezzi dell’ultimo miglio, che sono stati lievemente aumentati, implementando la nuova policy europea e agevolando gli investimenti delle grandi telco.
Quanto alla recente fusione tra T-Mobile Usa and MetroPcs, Obermann indica che la nuova società che si è formata negli Stati Uniti sta andando bene, forte del rinnovamento e delle energie generate dalla creazione di un operatore con oltre 43 milioni di abbonati e revenues combinate di circa 24,8 miliardi di dollari (nel 2012). Ad aprile la società ha cominciato a vendere anche gli iPhone e questo sta migliorando la sua posizione sul mercato.
La strategia intrapresa da Deutsche Telekom è quella di trasformarsi da una telco in una “telco plus” concentrandosi sulle aree a maggiore crescita come l’Internet mobile, la connected home, le reti intelligenti e i servizi cloud, per contrastare la perdita di guadagni nei servizi di telecomunicazione tradizionali. “Stiamo lavorando per combattere la flessione in queste aree puntando sull’innovazione e sugli investimenti nelle nostre reti e piattaforme”, sottolinea Obermann. “A differenza di molti competitor, potenzeremo la nostra spesa di capitale fino a quasi 30 miliardi di euro nei prossimi tre anni”.
Entro il 2015, le aree a maggiore crescita dovrebbero contribuire per il 40-45% alle revenues totali, contro il 24% del 2010. Il traino è il mobile Internet, il cui fatturato dovrebbe raggiungere i 10 miliardi di euro nel 2015.
Lo scorso dicembre René Obermann ha annunciato le sue dimissioni, effettive dal 31 dicembre 2013. Ieri il Comitato di supervisione di DT ha ufficialmente nominato l’attuale Cfo e, dal 1 gennaio anche vice-Ceo, Timotheus Höttges, nuovo Ceo a partire dal 1 gennaio 2014. Come Cfo gli succederà Thomas Dannenfeldt. Niek Jan van Damme è stato confermato come capo delle operazioni tedesche di DT e il suo contratto è stato prolungato.
Le nuove strategie e condizioni di mercato hanno contribuito a stabilizzare i risultati finanziari di DT nel 2012, con Ebitda adjusted di 18 miliardi di euro, secondo la guidance, flusso di cassa libero meglio del previsto a 6,2 miliardi e debito netto ridotto di oltre 3 miliardi. Il Comitato di supervisione e il cda hanno proposto un dividendo di 70 centesimi di euro per share.