X potrebbe fallire. L’ammissione arriva dallo stesso Elon Musk dopo che un problema tecnico ha causato l’eliminazione delle immagini pubblicate prima di dicembre 2014.
“La triste verità è che non ci sono grandi social network in questo momento”, ha scritto Musk su X aggiungendo che “potremmo fallire, come molti hanno previsto, ma faremo del nostro meglio per far sì che ce ne sia almeno uno”.
Scienziati in fuga da X
Intanto sempre più scienziati abbandonanoX, scontenti della gestione Musk. Secondo un sondaggio di Nature più della metà di ricercatori utenti censiti su un totale di 9.200 ha ridotto il tempo di utilizzo negli ultimi sei mesi e quasi il 7% ha smesso di usarla del tutto. Il 46% degli intervistati ha già aperto un profilo su altri social media come Mastodon, Linkedin e Instagram, mentre cresce il timore che questa frammentazione faccia perdere coesione alla comunità scientifica che aveva stretto relazioni più forti attraverso il vecchio Twitter.
“Le motivazioni date dai partecipanti sono varie – si legge sul sito della rivista – ma molti di coloro che hanno marcatamente ridotto o addirittura interrotto la loro attività su X menzionano la gestione della piattaforma da parte di Musk. Molti dicono di aver notato un aumento della quantità di account falsi, troll e incitamento all’odio sulla piattaforma”.
Inoltre, pochi giorni fa uno studio pubblicato sulla rivista Trends in Ecology & Evolution aveva evidenziato come la nuova gestione di Twitter-X avesse allontanato quasi la metà degli utenti attenti alla questione climatica e ambientale, ridimensionando il ruolo del social network come piazza virtuale dove sensibilizzare l’opinione pubblica e organizzare mobilitazioni.
Via la funzione di blocco, l’ira degli utenti
A complicare il quadro anche la rimozione della funzione di blocco su X, annunciata da Elon Musk perché “non ha senso”. Agli utenti resterà solo la possibilità di bloccare i messaggi diretti. La novità, annunciata nei giorni scorsi, incassa il sostegno del co-fondatore ed ex amministratore delegato di Twitter Jack Dorsey che, in un post, si dice d’accordo al 100% con Musk. Il social invece insorge: molti utenti criticano duramente l’iniziativa definendola un “grave errore”, oltre a una possibile violazione delle politiche dell’App Store di Apple e di Google Play.
Non è la prima volta che Musk evoca l’idea di rimuovere il blocco: lo aveva già fatto agli inizi di giugno spiegando come a suo avviso la funzione di bloccare i post pubblici non ha senso e dovrebbe essere sostituita da una forma “più incisiva di silenziamento”. Il blocco è una funzione popolare che aiuta gli utenti a proteggersi dalle interazioni spiacevoli e sgradevoli su X: assicura che gli account bloccati non possano vedere i post di chi li blocca e non possano inviare messaggi diretti.
In assenza della funzione di blocco, gli utenti potranno usare quella di “mute”, che consente loro di non vedere i post degli account sgraditi. Ma il ‘mute’ non vieta i messaggi diretti e consente ugualmente l’accesso ai post di chi ha usato la funzione di silenziamento. Agli utenti l’idea di non poter bloccare gli account indesiderati non piace. Il timore è il dilagare del discorso d’odio e delle molestie sul social.