Agcom ha messo oggi in consultazione pubblica una delibera che estende alle nuove reti in fibra le regole per il cambio operatore diretto e semplificato, che ora si applicano alle reti in rame (voce e/o Adsl).
“La consultazione durerà 30 giorni e poi in altri 15 giorni Agcom intende chiudere il procedimento. Tra 45 giorni quindi dovrebbe arrivare la delibera finale e poi gli operatori avranno quattro mesi per adeguarsi”, spiegano da Agcom.
Sono regole che ora permettono agli utenti, dal 2008, di migrare in modo fluido e immediato da un operatore fisso all’altro, senza blackout del servizio. L’utente chiede l’attivazione direttamente al nuovo operatore, che svolgerà poi la pratica burocratica di disdetta. Nuovo e vecchio gestore sincronizzano l’intervento, con la mediazione di Telecom Italia, in modo da passarsi il testimone in un’ora precisa. In precedenza l’utente doveva disdire prima il vecchio servizio e poi attivare il nuovo, rischiando quindi di restare per giorni senza linea.
La consultazione servirà per stabilire quanto sarà lungo e complesso per gli operatori fare le modifiche tecniche necessarie per estendere anche alle nuove reti questa procedura di migrazione diretta. “Dovranno ampliare i codici di servizio (Cos) inserendo anche le varie forme di Ngn: Vula Fttc condiviso o Naked, Ftth. Devono aggiornare le tabelle di sovrascrittura (che indicano quale servizio può sostituire un altro servizio) e i tracciati record (file xml che gli operatori si scambiano per migrazioni e attivazioni)”, spiegano da Agcom.
“Se i tempi vengono rispettati, entro fine autunno o inizio novembre sarà possibile anche su fibra la migrazione diretta e semplificata”.
Con questo procedimento, Agcom conferma l’intenzione- annunciata dal consigliere Maurizio Dècina al nostro giornale di approcciare in modo tempestivo e proattivo il nuovo mercato delle reti in fibra ottica. Dècina ha espresso l’intento Agcom di approvare entro luglio l’offerta di riferimento Ngn di Telecom Italia valevole per il 2013 (per ora c’ è quella del 2012) e poi entro dicembre quella del 2014. Il precedente consiglio dell’Autorità invece era solito approvare l’offerta Telecom con un anno di ritardo (quella del 2011 nel 2012). Si creava però così un clima di incertezza che penalizzava gli investimenti degli operatori.
Insomma, Agcom sta lavorando alle regole cercando di anticipare le esigenze del mercato, senza aspettare che siano urgenti. Il mercato fibra ottica vive del resto un momento di forti promesse e ha bisogno di regole che, lungi dall’ostacolarlo, lo supportino.
Già ad aprile erano 5 milioni le case coperte da reti in fibra ottica (prevalentemente Vdsl2). Man mano che si estende la copertura, un crescente numero di utenti vorrà quindi passare da linea telefonica di rame (con o senza Adsl) a quella di nuova generazione. Ci saranno anche i primi casi di utenti che vogliono passare dalla fibra di un operatore a quella di un altro. Telecom e Fastweb hanno detto al nostro giornale che si concentreranno per buona parte sulle stesse zone, quelle più profittevoli.
“Negli attuali piani, nelle principali città ci sarà una competizione sulle stesse famiglie, che saranno quindi coperte da entrambi, con diversi armadi e diversa fibra”, ha detto Roberto Opilio, Direttore Technology di Telecom.
Gli utenti che vogliono passare alla fibra hanno bisogno di contare su procedure snelle, altrimenti potrebbero esserne scoraggiati. Il mercato, in questa fase incerta e fragile, non può certo permettersi che le regole facciano da collo di bottiglia allo sviluppo della domanda.
Tuttavia la sfida è riuscirci in pratica e non solo in teoria. Sull’attuale rete in rame le procedure semplificate non sempre funzionano bene e il cambio operatore è il disservizio più segnalato dagli utenti su rete fissa, secondo l’ultima relazione annuale Agcom.