Il totale degli investimenti annuali in startup che si occupano di Quantum Technology ha raggiunto un nuovo massimo. Si tratta di un valore che a livello globale si aggira sui 2,35 miliardi di dollari. Una crescita che, su base annua, è aumentata solo dell’1%, ma che testimonia comunque l’interesse del mercato in una gamma di soluzioni che avranno un impatto più rapido, almeno in termini economici, soprattutto nei settori dell’automotive, della finanza, della chimica e delle life sciences. A dirlo è un’analisi McKinsey, intitolata “Quantum Technology Monitor”, che si è focalizzata sul valore generato dalle tre aree principali delle tecnologie quantistiche: Quantum Computing, Quantum Communications e Quantum Sensing. I quattro verticali maggiormente impattati dalle tecnologie quantistiche saranno, secondo lo studio, potenzialmente in grado di creare un valore aggiunto pari fino a 1.300 miliardi di dollari entro il 2035.
L’andamento degli investimenti negli ultimi anni
Il settore ha del resto conosciuto un vero e proprio boom nell’ultimo biennio. Circa due terzi, ovvero il 68%, di tutti gli investimenti in startup specializzate in Quantum Technology a partire dal 2001 sono stati effettuati tra il 2021 e il 2022.
Il 2022 è stato un anno di grandi operazioni: quattro delle dieci maggiori operazioni di investimento in ambito Quantum Technology dal 2001 sono state chiuse nel giro di 12 mesi: basti pensare a SandboxAQ (500 milioni di dollari), Rigetti (345 milioni di dollari), D-Wave (300 milioni di dollari) e Origin Quantum (149 milioni di dollari). Continuano d’altra parte gli investimenti pubblici, con Stati Uniti, Unione Europea e Canada che hanno stanziato rispettivamente altri 1,8, 1,2 e 0,1 miliardi di dollari.
Con 350 imprese innovative attive nell’ecosistema, il tasso di creazione di startup è però rallentato e non ha tenuto il passo con gli investimenti, indicando che i flussi di capitali si stanno muovendo verso player consolidati piuttosto che verso nuove idee.
Nel 2022, infine, sono stati rilasciati 1.589 brevetti relativi alla Quantum Technology, il 61% in meno rispetto al 2021, e nel 2022 sono stati pubblicati 44.155 articoli sul tema, il 5% in meno rispetto al 2021.
Le possibili cause del rallentamento
Tra le ipotesi sulle cause del rallentamento registrato nell’ultimo periodo, McKinsey segnala prima di ogni altra cosa la mancanza di talenti: la maggior parte degli specialisti esperti specialisti esperti (generalmente accademici con dottorati di ricerca in tecnologie quantistiche) lavorano già in una startup. Da non sottovalutare poi il fatto che esistano ancora pochi casi d’uso funzionanti: la creazione di nuove start-up sarebbe limitata proprio perché gli use case sono ancora troppo pochi e non sufficientemente sviluppati per l’implementazione commerciale. Ultimo, ma non per importanza, gli investitori, come accennato, preferiscono investire in scaleup e in startup in fase avanzata, limitando il capitale per le aziende che sono appena agli inizi
Le vere sfide della Quantum Technology
La sfida principale per il futuro sviluppo della Quantum Technology riguarda però la costruzione di un computer quantistico con un numero e una qualità di qubit sufficienti a supportare una capacità esente da errori e rumori di fondo.
A questo si associa, sempre secondo McKinsey, la scarsità di talenti dotati delle competenze specifiche in grado di guidare la ricerca di settore verso ulteriori innovazioni. Il gap sembra però essersi ridotto nell’ultimo anno (due terzi dei posti di lavoro disponibili nel settore potrebbero essere occupati da nuovi laureati in tecnologie quantistiche nel 2022), anche per merito dei centri accademici, che hanno avviato nuovi corsi di laurea dedicati alla disciplina, formando il 55% in più di laureati con master in tecnologie quantistiche. Secondo il report di McKinsey, il numero di università che offrono master in tecnologie quantistiche è cresciuto da meno di 30 nel 2021 a una cinquantina nel 2022. In questo scenario, l’Italia rientra nei primi tre Paesi europei in base alla percentuale di articoli pubblicati.