IL PIANO

Cybersecurity, Mantovano: “In arrivo 220 milioni per rafforzare le difese”

L’annuncio del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio: “Sicurezza informatica priorità di governo”. E sul fronte competenze: “L’Agenzia per la cybersicurezza a lavoro per ingaggiare alte professionalità”

Pubblicato il 04 Set 2023

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Il governo pronto a rafforzare la strategia di cybersecurity. L’annuncio lo ha fatto Alfredo Mantovano, sottosegretario dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, intervenuto a Digithon, la maratona digitale di Bisceglie.

La spesa prevista

“Gli investimenti in cybersecurity quest’anno hanno raggiunto quota 80 milioni di euro e ne sono stati impiegati circa 67, quindi siamo in linea con gli impegni di spesa – ha sottolineato Mantovano – Per il prossimo anno ci sono 220 milioni di euro. Devo dire che ricevo, non quotidianamente ma ogni minuto della mia giornata, richieste di integrazione finanziaria”. “Sia i governi precedenti sia quello attuale ritengono la tutela della sicurezza informatica una priorità e quindi certamente non fanno venir meno le risorse”. ha precisato.

In aumento i cyberattacchi

Una mossa, quella del governo, necessaria se si considera che sono in aumento i cyberattacchi contro il nostro Paese, soprattutto da quando è iniziata la guerra in Ucraina. “Gli attacchi informatici – ha spiegato il sottosegretario – si sono moltiplicati a partire dall’inizio del conflitto in Ucraina. Non provengono tutti da attivisti filorussi, però alcuni sì, soprattutto quelli che hanno interessato per esempio alcune Asl nel territorio nazionale”.

La strategia di rafforzamento delle difese cyber però deve andare di pari passo con la riforma dei servizi segreti, altro asset strategico a protezione del Paese.

“L’ultima legge di riforma dei servizi segreti è del 2007 – ha ricordato Mantovano – quindi, in teoria, non sarebbe tanto lontana. In realtà in 16 anni è cambiato il mondo più volte”.

“Cito soltanto due espressioni di sensibile cambiamento. L’uno è il fronte cyber, l’altro è quello dell’incremento notevole del lavoro dell’intelligence sugli interessi strategici, economico – finanziari della nostra nazione, in parallelo con l’incremento dell’intelligence finanziaria in tutto il mondo. E nel momento in cui c’è una guerra in atto, che però ha delle ricadute anche sul piano dell’approvvigionamento energetico, della tenuta del sistema economico, bancario, finanziario dei paesi che appoggiano la difesa dell’Ucraina dall’invasione l’intelligence finanziaria ha assunto una estensione che 16 anni fa non era neanche in uso. Allora, rispetto a questo, oggi l’esigenza principale è quella della specializzazione e dell’efficienza”.

Il nodo competenze

Al centro della strategia cyber c’è Acn che sta lavorando per aumentare il numero di risorse. “L’agenzia per la cybersecurity è stata costituita poco più di due anni fa e come ogni realtà di nuova istituzione sta muovendo i primi passi o più dei primi passi a pieno regime – ha detto –  Occuperà all’incirca 800 unità, adesso siamo poco al di sotto delle 200, non è facile questa progressiva costituzione dell’agenzia perché sono richieste delle professionalità che per un verso non sono così facili da trovare sul mercato del lavoro, per altro verso sono molto richieste e molto ben remunerate dal privato. Questo spiega perché l’agenzia ha un regime diciamo remunerativo particolare che, però, è sempre concorrenziale con il mercato e questo costituisce un problema”.

“L’intelligence prende anche degli hacker per combattere gli hacker, ci sono dei concorsi trasparenti, devo dire che i partecipanti ai concorsi sono professionisti di elevato grado, poi ci sono dei corsi di specializzazione e l’aggiornamento deve essere costante”, ha concluso.

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