Cambia la composizione della Commissione europea, con l’uscita di scena della vicepresidente esecutiva Margrethe Vestager, titolare degli uffici Antitrust e delle iniziative “Un’Europa pronta per l’era digitale“. I suoi compiti – come deciso dalla presidente Ursula von der Leyen, verranno assunti, da un lato, dal commissario europeo alla Giustizia Didier Reynders, come responsabile della Concorrenza nell’esecutivo Ue, dall’altro, dalla vicepresidente Vera Jourova, come responsabile di indirizzo e coordinamento per “Un’Europa pronta per l’era digitale”.
Vestager ha informato la presidente von der Leyen della sua nomina a candidato ufficiale da parte del governo danese per la posizione di presidente del comitato di gestione della Banca europea per gli investimenti (Bei) e ha chiesto – e ottenuto – un congedo non retribuito per la durata della campagna.
Von der Leyen ha inoltre deciso di assegnare temporaneamente la responsabilità del portafoglio per l’Innovazione e la ricerca al vicepresidente Margaritis Schinas “fino alla nomina di un nuovo membro della Commissione in sostituzione dell’ex commissario Marija Gabriel”. La commissaria designata da von der Leyen è la politica bulgara Iliana Ivanova,
Ivanova in pole per l’Innovazione e la ricerca
Ivanova si è presentata in audizione alle commissioni competenti dell’Europarlamento per rispondere alle domande degli eurodeputati. Partenariati e sinergie sull’innovazione per un futuro verde e digitale sSono gli assi della strategia annunciata dalla commissaria designata per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e la gioventù nel corso dell’audizione delle commissioni congiunte per l’Industria, la ricerca e l’energia e per la Cultura e l’istruzione del Parlamento europeo.
Ivanova ha risposto in modo “eccellente” alle domande, secondo le dichiarazioni rilasciate da Sabine Verheyen, presidente della commissione Cult del Parlamento europeo (Germania, Ppe). L’impressione lasciata da Ivanova, per Verheyen, è “molto positiva”, dato che ha dimostrato una “enorme conoscenza” delle materie di cui si occuperà nella Commissione guidata da Ursula von der Leyen.
“Dopo la valutazione, abbiamo concordato che la candidata bulgara Iliana Ivanova è adatta per la posizione di commissaria europea per l’innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e la gioventù. Resterà in carica fino alla fine del mandato e potrà contare sul nostro sostegno, ma anche sul controllo del suo operato”, ha scritto il gruppo dei Socialisti e democratici al Parlamento europeo su X.
Per il presidente della commissione Itre, Cristian Busoj (Romania, Ppe), Ivanova si è distinta per una “buona conoscenza del suo portafoglio. Sono sicuro che sarà una commissaria eccellente”.
“Tre punti per me sono essenziali – ha detto Ivanova in audizione-: il ruolo chiave della ricerca e dell’innovazione per il modello di crescita dell’Ue; le migliori possibilità per favorire l’istruzione e le competenze, perché rafforzare il potenziale dei nostri cittadini è il miglior investimento per il futuro; infine, il ruolo di coesione della cultura per la nostra società, emancipare i giovani e unire le persone tramite lo sport”.
Nuovo commissario anche al Green Deal
La decisione finale spetta ai coordinatori dei gruppi nelle commissioni: se almeno due terzi daranno via libera, allora la raccomandazione positiva passerà alla plenaria. Ivanov è un’economista e ha fatto parte del Parlamento europeo dal 2009 al 2012 (gruppo Ppe): attualmente rappresenta la Bulgaria nella Corte dei Conti dell’Ue. Prenderà il posto di Mariya Gabriel, nominata vicepremier e ministra degli Esteri della Bulgaria nel giugno scorso.
Anche il vicepresidente Frans Timmermans (S&D), con delega al Green Deal, è tornato alla politica nazionale: designato a succedergli, ma solo come commissario al Clima e non come vicepresidente, è Wopke Hoekstra (Ppe), già vicepremier, ministro delle Finanze e degli Esteri.
Nel corso dell’audizione Ivanova ha assicurato che si impegnerà “a difendere con forza il bilancio Horizon Europe nel suo stanziamento a favore degli obiettivi dello stesso programma” e che “Occorre estrema prudenza pensando alle sfide legate al Green Deal europeo per utilizzare al meglio ogni singolo euro disponibile. Il bilancio pluriennale non può essere l’unico strumento per coprire le crisi, dobbiamo attrarre investimenti (…) “Il nostro ‘paesaggio’ ricerca e innovazione è ancora frammentato, gli investimenti sono ancora al di sotto dell’obiettivo del 3% del Pil, e molto al di sotto dei livelli di alcuni nostri competitor globali – dice ancora Ivanova -. Oltre ai finanziamenti stanziati nel bilancio Ue, si possono attirare risorse finanziarie pubbliche e private aggiuntive in vario modo e utilizzare leve significative includendo anche partenariati”.