LE NUOVE REGOLE

Digital Markets Act, parte la stretta Ue: ecco le 6 big tech “gatekeeper”

Si tratta di Alphabet, Amazon, Apple, ByteDance, Meta e Microsoft, a cui fanno capo 22 piattaforme chiave. Sei mesi per rispettare gli obblighi. In caso di violazione delle misure prevista una multa fino al 10% del fatturato globale e del 20% in caso di recidiva. Vanno avanti le indagini per verificare se altre aziende debbano essere incluse nel perimetro

Pubblicato il 06 Set 2023

DMA gatekeeper

Arriva la comunicazione ufficiale sulle sei big tech che la Commissione europea ha designato come gatekeeper ai sensi del Digital markets act (Dma): Alphabet, Amazon, Apple, ByteDance, Meta, Microsoft. In totale, sono stati designati 22 servizi di piattaforma di base forniti dai gatekeeper.

Come previsto dal Dma, la Commissione europea può designare le piattaforme digitali come “gatekeeper” se forniscono un importante gateway tra imprese e consumatori in relazione ai servizi della piattaforma di base. Le designazioni coprono otto mercati digitali fondamentali: social network, pubblicità, intermediazione, messaggistica, video-sharing, web browser, web search, sistemi operativi.

I sei gatekeeper avranno da ora sei mesi per garantire il pieno rispetto degli obblighi Dma per ciascuno dei loro servizi di piattaforma principale designati.

Dma nel vivo: designati 6 gatekeeper per 22 piattaforme 

Le 22 piattaforme coperte sono: Tiktok, Facebook, Instagram, Linkedin, Whatsapp, Messenger, Google Maps, Google Play, Google Shopping, Amazon Marketplace, App Store, Meta Marketplace, You Tube, Google, Amazon, Meta, Chrome, Safari, Google Search, Google Android, iOs, Windows Pc Os.

Sono esclusi Gmail, Outlook e Samsung internet browser: la Commissione è giunta alla conclusione che, sebbene queste piattaforme soddisfino le soglie previste dalla Dma per qualificarsi come gatekeeper, Alphabet, Microsoft e Samsung hanno fornito argomentazioni sufficientemente giustificate per dimostrare che questi servizi non si qualificano come gateway per i rispettivi servizi della piattaforma principale. Per questo Samsung non è stata designata come gatekeeper.

Entro marzo i sei gatekeeper designati dovranno rispettare in pieno tutti gli obblighi previsti dal Dma.

Gli obblighi dei gatekeeper

Tuttavia, alcuni degli obblighi inizieranno ad applicarsi a partire dalla designazione, ad esempio quello di informare la Commissione di qualsiasi concentrazione prevista. Spetta alle aziende designate garantire e dimostrare un’efficace conformità. A tal fine, hanno 6 mesi per presentare una relazione dettagliata sulla conformità in cui delineano come rispettano ciascuno degli obblighi del Dma.

I gatekeeper devono garantire che l’annullamento dell’iscrizione ai servizi di base della piattaforma sia altrettanto facile dell’iscrizione nonché garantire l’interoperabilità delle funzionalità di base dei servizi di messaggistica istantanea. Inoltre devono dare agli utenti commerciali l’accesso ai loro dati di marketing o di performance pubblicitaria sulla piattaforma e informare la Commissione europea delle loro acquisizioni e fusioni.

Non sarà più possibile per le aziende classificare i propri prodotti o servizi più in alto rispetto a quelli degli altri (auto-preferenziazione) e preinstallare determinate applicazioni o software, impedendo agli utenti di disinstallare facilmente tali applicazioni o software. Inoltre i software più importanti, come ad esempio i browser web, non potranno più essere installati di default su un sistema operativo.  Agli sviluppatori non sarà più impedito di utilizzare piattaforme di pagamento di terze parti per la vendita delle app. Stop, infine, al riutilizzo dei dati privati raccolti durante un servizio ai fini di un altro servizio.

La Commissione controllerà l’effettiva attuazione e il rispetto di tali obblighi. Nel caso in cui un gatekeeper non rispetti gli obblighi stabiliti dal Dma, la Commissione può imporre ammende fino al 10% del fatturato mondiale totale della società, che possono salire fino al 20% in caso di ripetute violazioni. In caso di infrazioni sistematiche, la Commissione ha anche il potere di adottare ulteriori rimedi, come l’obbligo per un gatekeeper di vendere una filiale o parti di essa o il divieto di acquisire servizi aggiuntivi che concorrerebbero alla conformità sistemica.

In futuro, altre società potrebbero presentare notifiche alla Commissione nell’ambito del Dma, in base alla loro autovalutazione rispetto alle soglie pertinenti.

In corso quattro indagini, possibili nuove designazioni

Nel frattempo la Commissione porterà avanti quattro indagini di mercato per valutare ulteriormente le osservazioni di Microsoft e Apple che sostengono che, nonostante il raggiungimento delle soglie, alcuni dei loro servizi di piattaforma di base non si qualificano come gateway. Si tratta, per Microsoft, di Bing, Edge e Microsoft Advertising, per Apple di iMessage.

Nell’ambito del Dma, spiega la Commissione, queste indagini mirano a accertare se una confutazione sufficientemente comprovata presentata dalle società dimostri che i servizi in questione non dovrebbero essere designati. L’indagine dovrebbe essere completata entro un massimo di 5 mesi.

Inoltre, la Commissione ha avviato un’indagine di mercato per valutare se l’iPadOs di Apple debba essere designato come gatekeeper. Secondo il Dma, questa indagine dovrebbe essere completata entro un massimo di 12 mesi.

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