L'INTERVENTO

Intelligenza artificiale, von der Leyen: “Rischi ma anche enormi opportunità”

La Commissione Ue a lavoro per la messa a punto di un quadro di regole da sviluppare insieme con i partner per promuovere gli investimenti in sistemi e piattaforme sicuri. “Dobbiamo facilitare l’innovazione ma allo stesso tempo costruire fiducia”

Pubblicato il 11 Set 2023

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Il futuro sarà digitale e, in questo futuro, l’intelligenza artificiale avrà un ruolo cruciale per lo sviluppo dei Paesi. E, se la digitalizzazione deve poggiare anche su infrastrutture pubbliche interoperabili e affidabili, l’Ai ha bisogno di regolamentazione, perché si crei fiducia e si dia spazio alle enormi opportunità mentre si mitigano i rischi. È quanto ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, durante la terza sessione di lavori del G20.

“La questione cruciale è come sfruttare una tecnologia in rapida evoluzione”, ha affermato von der Leyen. “È significativo che anche gli sviluppatori dell’intelligenza artificiale chiedano ai leader politici di regolamentare. Nell’Ue, nel 2020, abbiamo presentato la prima legge in assoluto sull’intelligenza artificiale. Vogliamo facilitare l’innovazione costruendo al tempo stesso la fiducia. Credo che l’Europa e i suoi partner dovrebbero sviluppare un nuovo quadro globale per i rischi e per promuovere investimenti in sistemi di intelligenza artificiale sicuri“, ha aggiunto la presidente dell’esecutivo Ue.

Von der Leyen: sull’Ai serve un framework globale

Questo quadro globale sull’Ai dovrebbe proteggere i Paesi “dai rischi sociali sistemici e promuovere gli investimenti” ottenendo il più ampio consenso a la più diffusa applicazione possibile a livello delle Nazioni Unite, ha proseguito von der Leyen.

Von der Leyen ha indicato ancora che, sull’Ai, c’è bisogno di rafforzare la collaborazione dei decisori politici con gli esperti della ricerca, gli scienziati, gli imprenditori e gli innovatori. “Devono fornire le conoscenze sui rischi posti dall’Ai, nonché sui potenziali benefici per l’umanità”, ha affermato la presidente della Commissione europea.

“Le possibilità sono enormi, gli investimenti piccoli. Il trucco sta nel costruire un’infrastruttura digitale pubblica che sia interoperabile, aperta a tutti e affidabile”, ha sottolineato.

Le infrastrutture pubbliche digitali

Le infrastrutture pubbliche digitali “possono rappresentare un vero e proprio stimolo per le economie emergenti”, secondo von der Leyen. “L’India ha già ottenuto un notevole successo”, ha sottolineato la presidente della Commissione europea.

La presidente ha portato come esempio di iniziativa pubblica per la digitalizzazione il certificato digitale del Covid sviluppato autonomamente dall’Ue e adottato da 51 Paesi, oltre che dall’Organizzazione mondiale della sanità, che lo utilizza come standard globale per facilitare la mobilità in tempi di minacce sanitarie; e per questa collaborazione von der Leyen ha ringraziato il direttore generale dell’organizzazione Tedros Adhanom Ghebreyesus.

Criptovalute, il Fmi stringe sulla regolamentazione

Nel contesto del G20 si è discusso anche di digitalizzazione applicata al settore finanziario. A questo proposito, la direttrice generale del Fondo monetario internazionale, Kristalina Georgieva, ha affermato: “Il lavoro da fare è ancora molto, anche nel campo della moneta digitale e degli asset criptovalutari. A tal fine, il G20 ha incaricato le istituzioni competenti di migliorare la regolamentazione e la supervisione degli asset crittografici – il Fondo sta contribuendo alle proposte per un quadro politico globale – e di far avanzare il dibattito su come le valute digitali delle banche centrali potrebbero avere un impatto sull’economia e sul sistema finanziario globale”, come si legge nella dichiarazione rilasciata al termine del vertice G20.

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