Braccio di ferro fra WindTre e i sindacati sull’operazione NetCo. In una nota la Slc evidenzia come l’azienda non sia stata in grado “di dare risposte sul piano industriale che dovrebbe sancire lo scorporo dell’infrastruttura di rete venduta per il 60% al fondo svedese Eqt dai servizi”.
“Un silenzio incomprensibile, perché mancano appena venti giorni alla data in cui i 2mila lavoratori coinvolti nello spezzatino dovranno comunicare se avallare l’operazione o procedere a un’impugnativa”, prosegue la nota sindacale nella quale si parla di “decisione delicatissima che, per Wind Tre, i dipendenti dovrebbero prendere a scatola chiusa”.
Ma WindTre fa sapere a CorCom di aver dato ai sindacati tutte le informazioni a disposizione sullo sviluppo di NetCo e OpCo.
Il nodo dei tempi
Nel mirino della Slc le mancate informazioni sull’avanzamento delle autorizzazioni e degli accordi commerciali propedeutici alla cessione del ramo d’azienda. “Altrettanto oscuri i tempi dell’operazione: a ottobre/novembre come pronosticato in un primo momento, oppure tra 18 mesi come emergerebbe da alcuni documenti della capogruppo? Soprattutto, il personale individuato migrerebbe nella NetCo a scaglioni o in una stessa data?”.
Tutte domande poste all’azienda ma, a detta di Slc, Fistel e Uilcom rimaste senza risposta.
Il prossimo incontro al ministero del Lavoro
Il prossimo incontro si terrà al ministero del Lavoro. In quell’occasione i sindacati ribadiranno la loro contrarietà a un progetto che ritengono “sbagliato e pericoloso, sia per i lavoratori della OpCo, sia per quelli della NetCo”.
La posizione di WindTre
L’azienda rende noto a CorCom di aver illustrato in modo esaustivo il piano e le prospettive di sviluppo sia della NetCo sia della OpCo ai lavoratori e ai sindacati in tutte le sedi di confronto, seguendo tutti i percorsi previsti dalla legge. La situazione del settore – fa sapere l’azienda – impone di fare scelte per cogliere nuove opportunità e aggirare le minacce e i cambiamenti in corso avranno anche l’effetto di salvaguardare l’occupazione.
L’accordo WindTre-Eqt
A maggio il fondo svedese Eqt Infrastructure ha ufficialmente siglato l’accordo per acquisire una partecipazione del 60% nella newco che possiederà e gestirà la rete mobile e fissa di WindTre. La transazione avviene sulla base di un entreprise value di 3,4 miliardi di euro. L’attuale proprietario di WindTre, CK Hutchison, rimarrà investitore insieme al fianco del fondo e deterrà una quota del 40% nella newco. L’operazione è soggetta alle consuete approvazioni normative e si prevede che si concluda entro sei-nove mesi dalla stipula.
In capo a WindTre, che diventerà un’azienda di multiservizi (mobile, fisso, luce & gas, assicurazioni, security, Iot, ecc) resteranno le licenze e circa 4000 dipendenti, di cui anche una parte dell’attuale personale Technology, identificato in pressoché 400 risorse, che svolgerà attività di IT Development, IT Operations e Infra & Security. Nella NetCo dovranno migrare circa 2mila addetti.
Cosa farà la newco
La newco controllerà e gestirà la più grande rete mobile del Paese e un portafoglio di asset, tra cui antenne radio, stazioni base, rete di trasporto e contratti associati e sarà la prima rete di accesso indipendente in Europa focalizzata principalmente sulla telefonia mobile e dedicata alla fornitura di servizi wholesale agli operatori mobili attraverso la sua rete all’avanguardia, che alla fine del 2022 già copriva circa il 67% dell’Italia con ricezione 5G. La società fornirà servizi di connettività wholesale a WindTre e ad altri operatori di telefonia mobile italiani.