La Commissione Industria ed energia (Itre) del Parlamento Ue ha approvato con una serie di emendamenti il regolamento Gigabit Infrastructure Act proposto dalla Commissione europea lo scorso febbraio. Come anticipato da CorCom nei giorni scorsi, la Commissione ha apportato degli aggiustamenti in particolare sulle tempistiche del silenzio-assenso che scendono da quattro a due mesi (CLICCARE QUI PER TUTTE LE NOVITÀ) con l’obiettivo di accelerare i cantieri della banda ultralarga. La burocrazia resta infatti il nodo numero uno in molti Paesi, a partire dall’Italia.
L’accesso alle infrastrutture
Le misure puntano anche a facilitare l’accesso alle infrastrutture fisiche come edifici, tetti, facciate e arredi urbani. Inoltre si incoraggia la condivisione delle infrastrutture fisiche esistenti, come condotti, pali, piloni, installazioni di antenne, torri e altre costruzioni di supporto, per ridurre al minimo i costosi lavori di ingegneria civile e accelerare la diffusione delle reti ad alta velocità
“Nel mondo di oggi, l’accesso a Internet ad alta velocità è una necessità e persino un diritto – il diritto alla connettività. L’obiettivo di questa legge è garantire che, entro il 2030, tutte le famiglie dell’Ue abbiano accesso a reti fisse gigabit e che tutte le aree popolate, comprese quelle rurali, abbiano una copertura 5G, in modo che nessuno rimanga indietro. Lo faremo riducendo la burocrazia, semplificando le procedure e accelerando il processo di concessione dei permessi, in modo che gli operatori diventino più competitivi nell’implementazione di queste reti”, sottolinea l’eurodeputato Alin Mituța (Renew).
Stop a extra costi per chiamate e sms
I deputati hanno inoltre introdotto disposizioni per l’abolizione delle tariffe per gli utenti finali per le chiamate e gli sms intra-Ue. Per evitare inutili prezzi eccessivi, i deputati ritengono che si debba adottare una legislazione per regolamentare le chiamate intra-Ue prima che le attuali disposizioni scadano nel maggio 2024.
Nuova piattaforma online per le notifiche
La Commissione europea ha intanto lanciato una nuova piattaforma online per contribuire a ridurre gli oneri amministrativi e facilitare l’adempimento da parte degli Stati membri degli obblighi di notifica alla Commissione previsti dal diritto dell’Ue. Il nuovo sportello unico di notifica offrirà un unico punto di accesso a un’ampia gamma di obblighi di notifica rilevanti per il mercato unico, senza modificare la sostanza delle procedure di notifica esistenti.
Lo sportello unico di notifica raccoglierà in un unico luogo le informazioni pertinenti sugli obblighi di notifica, comprese quelle sull’atto giuridico e sulla base giuridica, una descrizione sintetica degli obblighi di notifica degli Stati membri e le modalità di presentazione delle informazioni alla Commissione. L’ambito di applicazione dello sportello unico di notifica coprirà oltre 500 obblighi di notifica, tra cui, ad esempio, quelli previsti dalla direttiva sulla trasparenza del mercato unico, dalla direttiva sui servizi, dalla direttiva sulla tassazione dell’energia o dalla direttiva sulle clausole abusive nei contratti con i consumatori. La piattaforma non coprirà gli altri obblighi di notifica degli Stati membri, i sistemi di allarme rapido, gli obblighi di notifica in relazione alle norme Ue sulla concorrenza, gli obblighi di recepimento o le disposizioni sulle sanzioni.