Lo scorporo della rete Telecom divide Fastweb e Wind. E’ di oggi il botta e risposta a distanza fra gli amministratori delegati Alberto Calcagno (Fastweb) e Maximo Ibarra (Wind), il primo contrario all’ipotesi di conferire gli asset della rete nella newco della Rete di Telecom in caso di spin off, il secondo invece pronto “a conferire parte dei propri asset” alla nuova entità in caso di scorporo.
Ad aprire le danze il numero uno di Wind Maximo Ibarra, che in un’intervista al Sole 24 Ore: “Lo scorporo della rete Telecom sarebbe una decisione di buon senso. Una società delle reti sarebbe un progetto strategico che serve al Paese” e se questo dovesse avvenire “Wind Infostrada sarebbe disponibile a conferire una parte dei propri asset di rete fissa per avere una quota di minoranza nella società”.
Ibarra definisce lo spin off “un’idea interessante. A condizioni precise però: una governance indipendente, con un perimetro chiaro e con un livello dell’unbundling non penalizzante rispetto a quello che ci attendiamo”. Per l’Ad di Wind lo scorporo, a livello più generale, “ può accelerare la realizzazione di un’infrastruttura di cui l’Italia ha estremamente bisogno” e di cui ha bisogno anche il settore delle Tlc “che oggi presenta nel mercato della telefonia mobile una situazione non facile”.
Ibarra vede con favore un possibile matrimonio tra Telecom e H3g perché “nei settori saturi e altamente penetrati, come quello delle telecomunicazioni, il consolidamento del mercato è un processo naturale”. Sulle possibilità che questo consolidamento possa avvenire un domani per iniziativa di Wind, se l’affaire Telecom-H3G non dovesse avere seguito, il manager replica che “la domanda va girata agli azionisti”.
Ibarra affronta anche il tema della regolamentazione dell’unbundling. La forchetta messa a consultazione da Agcom – 8,62 il valore più basso – è ritenuta inadeguata. “Mi aspettovalori più bassi – dice secco l’Ad di Wind – anche perché abbiamo fornito tutte le evidenze possibili per far scendere significativamente il costo rispetto agli attuali 9,28 euro”. E se il ribasso non dovesse esserci, Ibarra non esclude “altre azioni di ridimensionamento nella nostra presenza nel fisso in Italia. Abbiamo 2,5 milioni di clienti diretti, per i quali paghiamo un prezzo eccessivo”.
Posizione opposta quella Alberto Calcagno, ad di Fastweb. Sullo scorporo della rete di Telecom Italia “siamo neutrali”, anche se “è importante il ruolo dell’Agcom affinché garantisca la trasparenza e il rispetto delle regole”, ha detto a Radiocor Calcagno, alla vigilia del cda di Telecom Italia sullo scorporo della rete. Rispetto invece alla possibilità che Fastweb partecipi conferendo i propri asset all’eventuale newco della rete che nascerebbe dopo lo scorporo, Calcagno risponde negativamente: “Noi abbiamo una strategia opposta (rispetto a quella di Wind ndr), crediamo nello sviluppo della nostra rete proprietaria e indipendente dalla rete di Telecom Italia per offrire servizi superiori”. Per Fastweb, prosegue Calcagno, “è fondamentale poter gestire in maniera diretta la nostra rete”.
Oggi Fastweb ha presentato in Campidoglio assieme a Telecom il progetto per estendere le rispettive reti in fibra ottica a Roma. Grazie a un accordo tra le due aziende e il Comune di Roma sono stati avviati i lavori per portare la connessione Internet fino a 100 megabit per secondo a oltre un milione di famiglie e imprese. La conclusione dei lavori è prevista per il 2014. Verrà utilizzata una tecnica per minimizzare gli impatti ambientali grazie a una convenzione con Acea. “Roma – dice Calcagno – rappresenta una delle città più importanti per noi con la quale abbiamo un rapporto consolidato nel tempo. Gia’ nel duemila abbiamo costituito il primo nucleo in fibra ottica. Ora vogliamo arrivare in tutti i 19 municipi”.