Apple deve rispettare il Digital markets act anche per quel che riguarda le norme sulla concorrenza. Questo il monito del commissario europeo per il Mercato interno, Thierry Breton, al ceo di Apple, Tim Cook, sull’allineamento dell’azienda di Cupertino alle nuove regole dell’Unione europea.
Breton ha ricevuto Cook a Bruxelles per fare il punto sul piano di conformità dell’azienda di Cupertino rispetto al Digital markets act (Dma) e lo ha esortato a un pieno rispetto del regolamento comunitario.
“Abbiamo avuto una discussione costruttiva” a riguardo, ha evidenziato Breton al termine del colloquio, indicando che “il prossimo compito di Apple e di altre grandi aziende del tech, nell’ambito del Dma, è quello di aprire le porte ai concorrenti”.
Dma, Apple apra alla concorrenza
“Che si tratti” di servizi come “il portafoglio elettronico, dei browser o degli app store, i consumatori che utilizzano un iPhone di Apple dovrebbero poter beneficiare di servizi competitivi da parte di più fornitori”, ha spiegato Breton.
Il commissario Ue si è complimentato con Cook per l’introduzione della porta Usb-C sui nuovi Phone 15, in linea con le norme europee sul caricabatterie unico.
“La regolamentazione dell’Ue promuove l’innovazione, senza compromettere la sicurezza e la privacy”, ha sottolineato Breton, aggiungendo che “con 450 milioni di cittadini (contro i 330 milioni degli Stati Uniti), l’Ue è un mercato importante e attraente” e “con regole chiare, ora è anche il luogo migliore in cui le imprese possono investire”.
La Ue lancia il Transparency Database
Intanto la Commissione lancia il Transparency Database, l’archivio digitale previsto dal Digital Services Act (Dsa).
Secondo quanto previsto dal Dsa, tutti i fornitori di servizi di hosting sono tenuti a fornire agli utenti informazioni chiare e specifiche – le cosiddette motivazioni – ogni volta che rimuovono o limitano l’accesso a determinati contenuti. Il nuovo database raccoglierà le motivazioni in conformità all’articolo 24(5) del Dsa. Questa caratteristica rende , come spiega una nota della Commissione, il database un archivio normativo unico nel suo genere, in cui le informazioni relative alle decisioni di moderazione dei contenuti prese dalle piattaforme online attivi nell’Ue sono accessibili a tutti, consentendo di aprire la strada verso una maggiore responsabilità online.
Ai sensi del regolamento sui servizi digitali, solo le piattaforme online di dimensioni molto grandi (Vlop) devono fornire già da ora i loro dati alla banca dati. Tutti gli altri fornitori di piattaforme online, ad eccezione delle microimprese e delle piccole imprese, dovranno presentare i dati sulle decisioni di moderazione dei contenuti dal 17 febbraio 2024.
Grazie alla banca dati sulla trasparenza, gli utenti possono visualizzare statistiche sintetiche (attualmente in versione beta), cercare “motivazioni” specifiche e scaricare dati. La Commissione aggiungerà nuove funzioni di analisi e visualizzazione nei prossimi mesi e “nel frattempo accoglie con favore qualsiasi feedback sulla configurazione attuale”, prosgue la nota.
Il codice sorgente del database è disponibile pubblicamente su GitHub. Insieme al Codice di condotta sulla disinformazione e alle ulteriori misure di rafforzamento della trasparenza previste dalla Dsa, il nuovo database consente a tutti gli utenti di agire in modo più informato sulla diffusione di contenuti illegali e dannosi online.
La vicenda dell’iPhone 12: aggiornamento software
Intanto sulla vicenda dell’iPhone 12 e del superamento dei limiti elettromagnetici rilevato dalle autorità francesi Apple ha risposto con un aggiornamento software che è stato approvato dall’autorità.
Nei giorni scorsi l’Agenzia francese per le frequenze Anfr ha imposto a Apple di ritirare il modello dal mercato a causa di livelli di radiazioni elettromagnetiche troppo elevati rispetto ai limiti in vigore. La Francia ha minacciato di imporre un richiamo di prodotto in caso di mancato update.
La decisione ha fatto scattare l’allarme in altri Paesi. Germania e Belgio hanno, infatti, deciso di avviare indagini e altri Stati potrebbero seguire l’esempio.
La decisione dell’Anfr di imporre il ritiro dal mercato dei nuovi dispositivi è scattata dopo i controlli effettuati su 141 modelli di telefoni cellulari, tra cui l’iPhone 12. Dalle indagini sul melafonino è emerso un livello di assorbimento di energia elettromagnetica pari a 5,74 watt per kg, superiore allo standard dell’Unione Europea di 4 watt per kg, quando il telefono viene tenuto in mano. La soglia è risultata invece a norma quando i livelli di radiazione sono stati valutati per un telefono tenuto in una giacca o in una borsa.
Apple ha contestato le conclusioni francesi, affermando che l’iPhone 12 era certificato da numerose organizzazioni internazionali come conforme agli standard globali, ma il 15 settembre ha annunciato che avrebbe rilasciato un aggiornamento software per adattarsi alle metodologie di test utilizzate in Francia.
Emissioni elettromagnetiche sul banco degli imputati
Negli ultimi due decenni, i ricercatori hanno condotto un gran numero di studi per valutare i rischi per la salute dei telefoni cellulari. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, non sono stati stabiliti effetti avversi. Ma l’allarme scattato in Francia, basato su risultati di test diversi da quelli effettuati in altri paesi, ha suscitato preoccupazioni in tutta Europa e in altri paesi, tra cui il Belgio, che ha chiesto di beneficiare dello stesso aggiornamento software sottoposto alle autorità francesi.
Gli esperti del settore hanno affermato che non ci sono rischi per la sicurezza in quanto i limiti normativi, basati sul rischio di ustioni o colpi di calore causati dalle radiazioni del telefono, sono stabiliti molto al di sotto dei livelli in cui gli scienziati hanno riscontrato prove di effetti avversi.
L’aggiornamento dell’iPhone 12 sarà simile a qualsiasi altra regolare correzione software: Apple invia una notifica ai cellulari e gli utenti la installano.